Reporters sans Frontieres si oppone alla certificazione a pagamento degli account Facebook e Instagram

Reporters sans Frontieres teme che la certificazione degli account che Meta sta testando in Australia e Nuova Zelanda possa creare un “regime a due velocità” nell’accesso all’informazione e ne chiede il ritiro.

“Presentare questa novità come una garanzia di affidabilità, quando invece si tratta solo di pubblicità mascherata, è fuorviante e pericoloso”, ha dichiarato Vincent Berthier, responsabile del desk tecnologico di Reporters sans Frontieres.

Secondo la ONG che difende la libertà di stampa Meta vuole che i suoi utenti possano fidarsi degli account con cui interagiscono, ma una piattaforma che si basa su un sistema a pagamento e che concede il privilegio di una maggiore visibilità in cambio di un abbonamento non fornisce alcuna garanzia di affidabilità delle informazioni e sovverte il principio stesso della certificazione.

RSF chiede anche che sia vietato il termine ‘verifid’ perché esso non garantisce in alcun modo l’affidabilità e la veridicità dei contenuti; che la promozione dei contenuti prodotti da account che pagano un abbonamento sia evidenziata come pubblicità; che l’accesso alle informazioni sia un diritto e non sia basato sul mercato.

Per la ONG “la loro ricerca di nuove fonti di reddito non deve oscurare il fatto che hanno contribuito all’attuale caos informativo”.

Reporters sans Frontieres si oppone alla certificazione a pagamento degli account Facebook e Instagram ultima modifica: 2023-03-02T11:03:28+01:00 da Redazione

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