Spazi più flessibili e multifunzionali, più natura integrata negli ambienti, materiali migliori nel futuro delle abitazioni dopo la pandemia nel report Ikea Life at Home 2020
Il consueto report biennale di Ikea Life at Home, esercizio di antropologia della vita domestica con l’analisi delle tendenze in giro per il mondo, arriva quasi al termine di un anno eccezionale.
In genere, ‘Life at Home’ del retailer svedese si concentra sugli aspetti che rendono migliore la vita in casa, chiedendo a migliaia di consumatori di raccontare il loro rapporto con lo spazio domestico, ma la 7ma edizione è arrivata nel mezzo di un anno senza precedenti e perciò i ricercatori di Ikea si sono concentrati sull’impatto, attuale e futuro, della pandemia sulla vita in casa.
Quest’anno l’osservazione si è arricchita del dialogo con 20 famiglie (in Svezia, Italia, Cina, Hong Kong, Australia e Usa) con cui Ikea è stata in contatto virtuale per 8 settimane, che hanno affiancato il sondaggio svolto in 37 paesi ascoltando oltre 38mila persone.
Rifugio sicuro. Per il 78% delle persone in tutto il mondo la casa ha rappresentato un rifugio dagli eventi che hanno sconvolto il modo di vivere e 2 persone su 5 hanno introdotto dei cambiamenti nella loro abitazione. Quasi la metà delle persone ha detto che la casa, mai osservata così da vicino e così criticamente, si è rivelata all’altezza delle esigenze personali, ma per alcuni passare più tempo in casa è stato difficile. La pandemia ha accentuato difficoltà già presenti e l’inadeguatezza dello spazio domestico per chi ha un reddito basso, una casa piccola e tanti conviventi.
Rivalutazione. Secondo l’analisi di Ikea, la nuova era della casa parte da un rapporto più intimo con la propria abitazione, in ogni parte del mondo, in cui la poli-funzionalità degli spazi è più importante: il 38% dei rispondenti vorrebbe uno spazio da dedicare ai propri interessi e hobby, il 35% desidera uno spazio esterno, il 33% uno studio per lavorare da casa.
Nuove priorità. La pandemia ha obbligato a stare in casa, ma tanti stanno scegliendo di portare avanti i comportamenti appresi durante il confinamento: il 37% pensa di cucinare di più, il 44% di trascorrere più tempo con la famiglia, il 29% di fare attività fisica in casa, il 17% di lavorare da casa.
Gli analisti di Ikea, sulla base delle osservazioni e del sondaggio, hanno individuato 3 grandi cambiamenti che influiranno sulla casa che in futuro sarà più multifunzionale, magari abbattendo qualche muro interno per avere più flessibilità senza la limitazione di spazi dedicati a specifiche funzioni; più comunitaria e concentrata in uno spazio di vicinato, in cui si fa più rete con gli altri, si riscoprono spazi dimenticati e per le attività si privilegia un raggio di 15′ negli spostamenti; più sana, con la consapevolezza che la qualità dello spazio è un fattore importante per la salute fisica e mentale, e dunque con più natura integrata in casa, materiali migliori, più luce e più aria.