Asad Syrkett prende la guida di Architectural Digest Italia con tanti progetti e un amore speciale per la carta stampata

Asad Syrkett

Alla guida di Architectural Digest Italia dall’ottobre scorso con il ruolo di Head of Editorial Content, Asad Syrkett ha raccontato le sue esperienze, la sua visione di design e architettura e anticipato alcuni progetti per il 2026 che sarà per la testata di Condé Nast particolarmente denso di appuntamenti.

Un legame, quello con architettura e design che, ha detto Syrkett, inizia nella sua infanzia con l’imprinting del padre, musicista, che lo vuole architetto e gli regala da subito un abbonamento ad AD. Un segno che l’editor e scrittore ha coltivato con gli studi – non è diventato architetto, ma si è laureato in storia del design -, curiosità multiculturale e una straordinaria passione.

“Amo il design e l’interior design perché raccontano storie molto intime delle persone”, ha detto nel corso della conversazione con cui la casa editrice ha presentato Syrkett e anticipato i progetti del prossimo anno che vedranno AD presidiare ancor più da vicino la Design Week.

Il valore della stampa. Nonostante la pervasività della tecnologia digitale, l’head of editorial content di AD ama la carta stampata e ne difende il valore. “È ancora importante e lo vedo da una fioritura di magazine, non solo per il lusso, che attirano l’attenzione dei più giovani, nativi digitali che ne scoprono il fascino. Il tatto è sempre molto importante e dovrebbe esserlo anche per gli inserzionisti: la stampa resta, ci si ritorna su, si sfoglia più e più volte, lo schermo invece scorre e non rimane”.

Per Skyrett, tuttavia, non si tratta di contrapposizione, ma di una “tensione utile” tra carta stampata e digitale che può dar vita a un dialogo che arricchisce l’una e l’altra piattaforma.

La visione del design. “Per me è fondamentale che il design italiano sia al centro di tutto ciò che facciamo. Ho sempre ammirato i designer italiani per il loro coraggio, la loro intelligenza e, soprattutto, per il divertimento che riescono sempre a trasmettere con ogni mezzo espressivo”, ha spiegato sottolineando una visione secondo cui il design si rifocalizza sul tocco umano che e sulle persone che plasmano questa industria”. Per Syrkett, l’abilità artigianale, l’intuito e la sensibilità rimangono elementi essenziali. “È il fattore a definire la differenza tra un oggetto ben fatto e un oggetto memorabile”.

I progetti. AD cambierà, ma non subito. “Prima di fare qualsiasi cambiamento, voglio ascoltare gli altri, ilm mio team, i designer e gli architetti”, ha aggiunto. Un percorso appena iniziato – Syrkett è in Italia da sei settimane – e che ruoterà attorno alle persone, con un’attenzione particolare alla nuova generazione cui la testata dedica  ‘Voci dal futuro’. Altre tappe, oltre all’appuntamento con il Salone del Mobile cui stanno lavorando tutte le edizioni internazionali di AD, saranno la prossima pubblicazione di ‘AD 100 x 2026’, la lista annuale che per Skyrett è “una continua conversazione tra Italia e il resto del mondo”, e la celebrazione – nel novembre del prossimo anno – dei 45 anni di AD in Italia con una serie di collaborazioni.        

A.C.

Asad Syrkett prende la guida di Architectural Digest Italia con tanti progetti e un amore speciale per la carta stampata ultima modifica: 2025-11-27T11:30:41+01:00 da Redazione

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