Gli Streamcaster guadagnano terreno con l’ascolto digitale. Per Rai +13,4% di reach e più sui target giovani

Sensemakers ha pubblicato la settima edizione della ricerca Boom Video Streaming

La stagione televisiva che va da settembre 2024 a maggio 2025 si è chiusa con una lieve contrazione (-1,6%) degli ascolti dei contenuti televisivi riconosciuti nell’All Day, circa 136.000 spettatori medi giorno in meno sugli 8,4 milioni totali. Ma tale calo non è da addebitare a una migrazione verso i contenuti di OTT e streamers, in quanto nel periodo il cosiddetto traffico non riconosciuto rilevato da Auditel è aumentato solo dell’1,5% in termini di AMR, quindi 28.000 spettatori che lo portano a quota 1,9 milioni spettatori medi giorno totali. Anzi, nello stesso periodo il traffico non riconosciuto si è contratto del -1% in termini di Reach media giornaliera.

Lo rileva la società di consulenza specializzata nell’analisi dei media Sensemakers, nella settima edizione della ricerca Boom Video Streaming, che sottolinea la crescita delle visualizzazioni da parte degli Streamcaster, ovvero i Broadcaster che stanno ampliando la loro offerta con la sperimentazione di forme di distribuzione multipiattaforma più innovative.

Sempre più Streamcaster. Le nuove modalità di rilevazione degli ascolti digitali da parte di Auditel hanno riconosciuto il valore di tale componente alla fruizione televisiva. L’incremento totale portato dalle visualizzazioni digitali è pari al 4%, che sale però al 10,6% per la fascia d’età 15-24 anni e al 7,9% per quella 25-34 anni. Numeri che dimostrano il potenziale di crescita dei player televisivi che stanno progressivamente completando la propria trasformazione in Streamcaster.

Aumenta la durata della visione. Negli ultimi 9 mesi (1 gennaio -15 settembre 2025) tuttavia i Legitimate Stream (ovvero le visualizzazioni) sono rimasti stabili, nonostante il rilevante contributo degli Europei di Calcio e delle Olimpiadi, mentre il tempo speso totale è aumentato del +8%, con tassi di sviluppo più contenuti rispetto al passato. Questa dinamica che vede crescere il tempo speso mentre le visualizzazioni restano stabili indica l’aumento delle durate medie di visione ovvero di un utilizzo delle piattaforme digitali degli Streamcaster che continua ad essere prevalentemente orientato in modalità catch up tv (il 93% del tempo speso nella fruizione di contenuti digitali è stato infatti trascorso nella visione di full content (ovvero puntate/episodi integrali dei programmi messi in onda sulla TV lineare).

Sensemakers raccomanda dunque agli Streamcaster di ottimizzare la propria produzione, pubblicando contenuti originali pensati appositamente per il consumo On-demand e contributi extra/esclusivi che vadano ad arricchire l’offerta già presente nel palinsesto lineare, al fine di sfruttare a pieno il potenziale delle piattaforme digitali proprietarie e l’interazione con la pubblicazione dei propri contenuti sulle piattaforme social. Vale a dire short form sui propri canali social, il mezzo principale per raggiungere target complementari a quelli televisivi, le cui visualizzazioni sono più che raddoppiate (+107%), con un peso sulle visualizzazioni complessive dei contenuti televisivi sui social pari all’ 84% (+10 pp sulle quote cumulate di OTT e SVOD).

Sensemakers riporta il caso di Rai. La deduplica rispetto alla reach televisiva delle properties digitali e dei canali social effettuata tramite Techedge dimostra che la reach complessiva di Rai sul totale della popolazione italiana a maggio ha raggiunto il 94,2% dei maggiorenni incrementando del +13,4% quella televisiva. Sono ancora più forti i contributi delle reach incrementali digitali e social sui segmenti giovanili con un + 24,5% sulla fascia 18-24 anni e +29,5% su quella 25-34 in cui la componente social gioca un ruolo primario.

Gli Streamcaster guadagnano terreno con l’ascolto digitale. Per Rai +13,4% di reach e più sui target giovani ultima modifica: 2025-09-26T11:21:31+02:00 da Redazione

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