A margine della presentazione di Wpp Open, Luca Vergani, Ceo di Wavemaker, ci ha spiegato come le agenzie di Wpp Media stanno spiegando il funzionamento di Wpp Open ai loro clienti.
«Stiamo raccontando Wpp Open in maniera estensiva, con riunioni ad hoc per ogni cliente, per poi cominciare qualche test. E dato che lo strumento è così ampio, il nostro consiglio è quello di iniziare a usarne inizialmente delle parti, come pezzi di un puzzle per connettere i vari elementi in un modo davvero incredibile e automatizzato, dalla creazione delle audience alla possibilità di creare i focus group virtuali».
Per alcune aziende sono stati creati agenti virtuali con i dati e le informazioni provenienti dalle ricerche sulle caratteristiche di un dato target, da interrogare come se fosse una persona reale. «E grazie ai feedback, possiamo poi sviluppare i media, la strategia, l’idea creativa. Oppure possiamo declinare le idee creative in innumerevoli messaggi in maniera automatizzata, creando piani ottimizzati con dati in real time» aggiunge Vergani.
All’inizio di giugno Wpp ha presentato anche il large marketing model Open Intelligence, che in Italia arriverà nel quarto trimestre. «Quelli di Wpp Open sono strumenti potentissimi che andranno a connettersi con i dati di Open Intelligence, potenziati dai dati dei partner e da quelli di prima parte delle aziende per ottenere audience sempre più mirate, il tutto nel pieno rispetto della privacy».
È uno strumento che solo le grandi aziende possono usare? «No, lo stiamo raccontando a tutte. Perché per fare cose intelligenti non servono necessariamente tanti soldi. Abbiamo anche alcune case study quasi pronte, figlie di progetti di intelligenza artificiale localizzati proprio sull’Italia da aziende italiane».
F.B.
