L’esperienza della pandemia e dell’accelerata digitalizzazione del paese ha convinto oltre l’80% degli italiani (percentuale che sale al 93,6% tra i giovani) della necessità che l’accesso a internet debba essere garantito a tutti.
Lo rileva il Rapporto ‘Il valore della connettività nell’Italia del dopo Covid-19’ realizzato dal Censis in collaborazione con WindTre e presentato ieri secondo cui oggi sono 46 milioni gli italiani dotati di una connessione a internet, il 65,5% sia da rete fissa che da mobile, il 14,1% solo da mobile e il 12,1% solo da rete fissa.
Per l’80,2% (l’85,2% dei giovani) i costi di connessione dovrebbero essere finanziati, in tutto o in parte, dalla fiscalità generale e l’83,6% ritiene che i giganti del web dovrebbero pagare una fee per sostenere i costi collettivi.
Il rapporto dettaglia le molte cose che gli italiani fanno via web, dai contatti con amici e parenti (il 91,5%) al pagamento di bollette, multe e tasse (il 75,9%), dal tempo libero (75,5%) agli acquisti online (74,1%), alle paure: il 54,3% teme le frodi durante le operazioni bancarie, il 43,1% ha paura dei rischi per i minori, il 27,6% è spaventato dalla possibile dipendenza dai social, il 22,6% dagli hater.
Ci sono inoltre 13 milioni di italiani che intendono potenziare nei prossimi mesi la propria connessione su rete fissa e 3 milioni che vogliono attivarla per la prima volta, con il 60,4% favorevole a rendere operativo subito il 5G. Nella scelta dell’operatore si guarda al prezzo, ma anche alla velocità della connessione (52,6%), all’affidabilità e all’assenza di interruzioni (47,6%), al servizio di assistenza (36,1%), la presenza di servizi di sicurezza informatica che tutelino dai rischi di truffe online (31,1%): il 44,3% si dice disposto a pagare qualcosa in più per avere questi servizi.