L’app Weople, ideata da Hoda, la startup fondata da Silvio Siliprandi, punta a raggiungere quota 100mila iscritti che potranno custodire qui i loro dati, capirli e condividerli in modo anonimo e aggregato con le aziende in cambio di qualcosa
Era partita nell’aprile del 2019 con una campagna che in 3 settimane aveva portato 34mila persone alla piattaforma digitale che funziona come una sorta di conto corrente dei dati personali, permettendo alle persone di custodirli, capirli e condividerli in modo anonimo e aggregato con le aziende in cambio di qualcosa. Ma il nuovo strumento che facilita la portabilità dei dati, garantita dal GDPR, è andato per traverso ad alcune aziende della distribuzione che hanno segnalato Weople (che agisce come delegato delle persone) alle autorità Antitrust e Privacy rendendone complessa l’operatività.
Ora la pronuncia positiva dell’Antitrust e la legittimazione della delega da parte della Privacy permettono a Hoda – la start-up innovativa che ha in pancia Weople ed è stata lanciata nel 2018 da Silvio Siliprandi, ex presidente e AD di GfK – di procedere con più vigore. Nelle prossime settimane riprenderà il lancio di richiesta dati per la community e Hoda ha l’obiettivo di arrivare a break even entro fine anno. L’app Weople punta anche a raggiungere quota 100mila iscritti (nel corso del 2020, prima dello stop del recruiting per le segnalazioni ad Antitrust e Privacy, le adesioni erano oltre 50mila).
Driver. “Weople è un’assoluta novità nel panorama mondiale, tanto che le è stato concesso un brevetto industriale in Italia, è un International Patent Pending in Europa e Stati Uniti e ha avuto un Seal of Excellence dalla Commissione Europea”, spiega Siliprandi, sottolineando che rimane ancora un unicum. “In un mondo dove si parla sempre più di società e decisioni data-driven, noi crediamo fortemente che, come persone, è preferibile essere sempre almeno co-driver, piuttosto che i driven”, commenta. Anche AGPDP, AGCM e AGCOM hanno evidenziato – nell’indagine conoscitiva sui Big Data dello scorso anno – Weople come esempio positivo che potrebbe fungere da strumento di “consumer empowerment”.
Mercato e servizi. Il 2020 è stato utilizzato per rafforzare l’infrastruttura tecnologica, produrre innovativi servizi informativi sui dati statistici e stringere nuovi accordi commerciali. Anche se a Siliprandi non piace chiamarli ‘zero party data’, i dati personali gestiti direttamente dai consumatori e utilizzati in modo statistico e aggregato stanno acquisendo maggiore visibilità in vista dello scenario cookieless che si sta preparando.
“I clienti ci sono”, conferma Siliprandi: Hoda sta collaborando, tra gli altri, con Havas Media Group, Publicis, Cheil e Discovery per costruire servizi sui dati statistici e anonimi dei consumatori che li investono consapevolmente in cambio di qualcosa: soldi – il 90% del margine dell’azienda torna alle persone, il 10% viene trattenuto per spese e investimenti – e servizi alla persona e alla famiglia.
“Abbiamo creato un mercato, dimostrato che si può creare valore dai dati senza vulnerare la privacy e i dati personali, anche se non abbiamo ancora coperto tutti i costi”, dice Siliprandi che adesso guarda all’Europa come orizzonte possibile anche in vista del nuovo Data Governance Act che sarà approvato dal Parlamento Europeo nel 2021 e che faciliterà la condivisione di dati in tutta l’UE e tra diversi settori.