Dee, ninfe, sirene e fauni popolano il cortometraggio di 10 minuti creato dal regista Matteo Garrone per la collezione haute couture di Dior.
Un racconto fiabesco, in un’atmosfera di sogno, come spiega la direttrice creativa Maria Grazia Chiuri, per una collezione nata durante il lockdown. “Le immagini surrealiste riescono a rendere visibile quello che di per sé è invisibile. Sono incuriosita dal mistero e dal magico, che offrono anche un modo per esorcizzare la morte e l’incertezza del futuro” spiega nel moodboard.
All’interno della cornice mitologica, viene anche rievocato il ‘Teatro della Moda’, un evento itinerante che nel 1945 venne realizzato da 15 stilisti francesi e artisti per presentare le proprie collezioni su manichini in miniatura e risuscitare l’alta moda, dopo la seconda guerra mondiale che aveva azzerato la richiesta. Un’idea che all’epoca fu di eccezionale successo e divenne simbolo di resilienza e celebrazione della creatività, nonostante il periodo difficile.
E anche oggi il ‘teatro’ tornerà in attività: per presentare i capi alle selezionatissime clienti dell’alta moda, Dior realizzerà 37 modellini e li spedirà in un baule, inclusi cartamodelli su misura per poterli provare.
Insieme al mito e al viaggio del baule, l’arte delle donne surrealiste è la terza fonte ispirazione, tant’è che vediamo inclusi nella collezione riferimenti a Lee Miller, Dora Maar, Dorothea Tanning, Leonora Carrington e Jacqueline Lambe.
Come spiega Chiuri, “con Matteo ci siamo trovati sul gusto, lui lavora con riferimenti pittorici, ama tantissimo l’arte e la mitologia, lavora nel cinema come un artigiano, Dunque ho pensato che potesse essere un ottimo interprete per una collezione che parla di savoir-faire e artigianato”.
La location del film è il Giardino di Ninfa, vicino a Latina.