La passerella per Cannes Lions si sta svolgendo anche su numerose testate specializzate, da Advertising Age a Campaign passando per La Réclame e LBB, con i ‘contenders’ selezionati a volte dagli stessi network, a volte dai giornalisti, mentre le giurie stanno selezionando le short list.
Leo, il network di Publicis Groupe, ha condiviso quelli che ritiene i suoi lavori migliori che meritano un premio al festival della creatività, con un’alta rappresentatività delle sue agenzie in tutto il mondo.
Il primo lavoro è un omaggio alla lunga durata della relazione con McDonald’s, cliente da 40 anni, oltre che la plastica rappresentazione di quanto sia importante ascoltare i cambiamenti della società e reagire. La storia è quella del ‘sorriso’ sul pack dell’Happy Meal che è stato cancellato in Uk in occasione della Mental Health Awareness Week per essere sostituito da adesivi capaci di manifestare una più ampia gamma di emozioni di cui parlare apertamente invece di nascondersi dietro una falsa felicità.
Un altro lavoro per McDonald’s arriva invece dalle Filippine dove la catena già da diversi anni si è fatta carico della mancanza di spazi adeguati per gli studenti offrendo loro, dalle 8 di sera alle 4 del mattino, aree attrezzate nei suoi ristoranti con ampi tavoli, illuminazione, wi-fi e stazioni di ricarica per i dispositivi supportandone così lo studio.
Arriva dal Brasile, invece, una campagna che ha già ricevuto numerosi premi. Si tratta di ‘The Interrupted Goal’, operazione con cui l’agenzia ha saputo reagire quasi in tempo reale al disastro provocato dal broadcaster che ha accidentalmente mandato in onda uno spot Fiat – per altro uno degli sponsor maggiori de campionato brasiliano – proprio nel momento del goal decisivo per il Borafogo che arrivava in finale dopo 30 anni. Immediate le reazioni e immediata anche l’azione di marchio e agenzia che in meno di 24 ore hanno prodotto un nuovo spot e cambiato totalmente il piano media per mostrare un commercial Fiat interrotto dal goal segnato dal Botafogo. L’impatto, racconta il case study, è stato immediato ed enorme, con oltre 24 milioni di visualizzazioni, e coerente con il posizionamento della marca automotive ‘Passion Loves’.
Il lavoro ‘Pain Ambassadors’ per Algoflex fa leva sul gaming per raccontare l’efficacia di un antidolorifico. Invece dei soliti medici e delle loro paludate raccomandazioni, la sede ungherese di Leo ha scelto di utilizzare esperti meno scontati, ovvero i personaggio non giocabili dei videogiochi, trasformandoli in ‘ambasciatori del dolore’ per promuovere uno stile di vita sano e spiegare ai gamer come evitare il dolore. La campagna ha raggiunto quasi tutti i giocatori assidui e occasionali in Ungheria – il 59% della popolazione – e ha dominato le conversazioni sul gaming.
Per raccontare Oreo sul mercato indiano, in occasione della Coppa del Mondo di cricket Leo ha scelto un parallelo con questo sport e la sua lunga storia e il suo grandissimo seguito. Ispirandosi ai momenti più memorabili degli incontri, Oreo li ha ‘incorporati’ nei suoi biscotti miscelando storia vera e immaginaria per confezioni in edizione limitata che permettono ai tifosi di possedere un pezzo di storia.