Wpp in Italia prevede un 2026 in ripresa, dopo un anno complicato che si chiude in linea rispetto al 2024

L’andamento di Wpp in Italia, le aspettative per il 2026, il valore della piattaforma alimentata dall’IA Wpp Open

Il 2025 è stato un anno complicato per Wpp a livello globale e il 2026 si aprirà con una riorganizzazione del modello di business, di cui qualche elemento è già stato anticipato durante l’ultima trimestrale ma non ancora entrato nel vivo.

A margine del Forum Wpp, Simona Maggini, Italy country manager di Wpp, Group ceo di Vml Italia, e Massimo Beduschi, Italy chairman di Wpp e ceo & chairman di Wpp Media Italia, hanno aggiornato la stampa sulle novità del gruppo nel nostro Paese, meno pessimiste rispetto al global.

Massimo Beduschi, Simona Maggini

Per Wpp in Italia il 2025 si chiuderà in sostanziale pareggio rispetto all’anno scorso e, grazie agli ultimi incarichi acquisiti, tra cui Henkel e Reckitt, prevede un 2026 in crescita. Nel 2026, pur con l’incertezza geopolitica ed economica, la presenza delle Olimpiadi di Milano-Cortina e i Mondiali di Calcio fanno sperare in un anno ancora positivo. Quanto all’andamento del mercato pubblicitario, nella prima metà di dicembre il gruppo pubblicherà il report ‘This Year Next Year’ di WPP Media con gli aggiornamenti globali e locali.

«Nonostante qualche segno di flessione determinata da alcuni spostamenti di budget globali, soprattutto nella parte media, chiudiamo l’anno in linea con le previsioni, ma vediamo un budget in crescita rispetto al 2025 – spiega Maggini -. Il primo semestre è stato un po’ complicato e nella seconda parte dell’anno abbiamo recuperato, portando qualcosa anche nel 2026. In Italia siamo dunque soddisfatti di quello che abbiamo raggiunto, con un po’ più di fatica rispetto a quella che avremmo voluto. Wpp Italia continua a portare al gruppo un ragguardevolissimo profitto, superiore alla media di quello comunicato alla Borsa». Negli ultimi 6 anni, tra l’altro, Wpp in Italia è cresciuta a doppia cifra. Secondo Maggini e Bedushi, Wpp in Italia è ancora il primo gruppo della comunicazione, anche dopo la fusione Omnicom+Interpublic, con una quota di mercato per quanto riguarda il media intorno al 32-33%, come stimato da Recma e da COMvergence.

La piattaforma di marketing alimentata dall’AI Wpp Open resta un punto di forza e, secondo Bedushi, “ci permetterà nel giro di un paio d’anni di tornare a essere leader di mercato anche nel mondo. Wpp Open è un grande semplificatore di tutto quello che facciamo. Ci permette di partire da una piattaforma e di poter dedicare più tempo a occuparci in modo consulenziale degli obiettivi dei clienti. Già ora una persona su due delle 2.500 in azienda lo usa attivamente. È uno strumento di grande potenza e di grande utilità per tutte le specializzazioni verticali del mondo della comunicazione: ti permette davvero di salire sulle spalle di un gigante per poter vedere le cose in un modo diverso. Non è solo una questione di velocità ma anche di profondità”.

Muovendosi sull’IA con grande anticipo, aggiunge Maggini, “sul gruppo hanno impattato prima che sugli altri le possibili conseguenze negative di qualunque trasformazione, come accaduto in altri settori come automotive e moda. Sì, ci arriveranno tutti, però noi avremo un vantaggio di un anno o due. Open ha anche il vantaggio di essere una piattaforma estremamente protetta, per cui i dati dei clienti che vengono inseriti al suo interno sono protetti, blindati, segregati e non solo non sono cedibili, ma non vengono assolutamente scambiati all’interno di categorie merceologiche diverse. Il nome del gioco è proprio questo, ed è quello che importa davvero ai clienti”.       

Quanto invece a Wpp Open Pro, la parte ‘self service’ che allarga l’offerta dal gruppo anche ad aziende più piccole, che per motivi di budget non si potevano permettere i suoi servizi, non è ancora stata attivata in Italia una strategia per venderlo ai potenziali clienti, che in questo modo avrebbero gli strumenti per produrre asset digitali in modo indipendente per creare e pianificare semplici campagne. Idealmente, verrà proposto alle aziende con eventi dedicati e webinar rivolti a prospect che per un motivo o per un altro sono entrati in contatto con Wpp.

«All’interno di Wpp ci sono oltre mille clienti, e tra di loro tantissime PMI che magari lavorano con un’agenzia ma non con le altre e costituiscono un importante bacino di prospect – spiega Maggini -. Lavorare di più con loro è un nostro grandissimo sogno, perché la caratterizzazione dell’Italia come Paese delle piccole e medie imprese è molto particolare in Europa, non ce ne sono altri così. Se prima però c’erano delle barriere all’ingresso, date dai costi e anche dalla complessità della struttura, con OpenPro queste vanno a cadere».

Infine un cenno alla riorganizzazione dell’area media con Wpp Media, ex GroupM, che assume un ruolo più centrale. A differenza di altri Paesi in cui i brand d’agenzia sono stati eliminati, “Wavemaker, EssenceMediacom, Mindshare e T&P (che principalmente serve Toyota) in Italia sono vivi come entità legali  distinte e lo resteranno per gestire i clienti e partecipare alle gare, con un unico impianto tecnologico e strategico all’interno del ‘condominio’ Wpp Media. E, laddove serve, entrerà in gioco l’intera ‘casa’” ha spiegato Beduschi.                             

F.B.

Wpp in Italia prevede un 2026 in ripresa, dopo un anno complicato che si chiude in linea rispetto al 2024 ultima modifica: 2025-12-01T10:54:57+01:00 da Redazione

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