Serviceplan conferma il trend di crescita e chiude l’anno fiscale 2022/2023 con 27,6 mld € di ricavi netti (+27%)

Internazionalizzazione, digitalizzazione e integrazione hanno permesso al Gruppo Serviceplan di crescere “in modo straordinario” confermandosi primo gruppo indipendente della comunicazione in Europa.

L’Italia, secondo mercato per la multinazionale tedesca, è il paese che è cresciuto più di tutti: +27% contro il 19% a livello internazionale, con 27,6 di ricavi netti nell’anno fiscale 2022/2023. Per il gruppo in Italia è il miglior risultato di sempre e in crescita per il terzo anno consecutivo.

Per fare il punto sul percorso compiuto, il gruppo ha incontrato la stampa nella House of Communication di Milano, non solo sede fisica, ma elemento fondante della cultura del gruppo, “rete virtuosa di contatti che permette di offrire ai clienti l’accesso a più practice”, ha spiegato Giovanni Ghelardi, partner e Ceo di Serviceplan Group. “La vittoria della gara Lufthansa è esemplare della cooperazione internazionale e dell’integrazione che ha coinvolto tutte le sedi”, ha aggiunto.

Serviceplan Italia leader Giovanni Ghelardi, Domenico Genovese, Stefania Siani, Vittorio Bucci, Fabio Sperti
Da sx Giovanni Ghelardi, Domenico Genovese, Stefania Siani, Vittorio Bucci, Fabio Sperti

Il motivo del successo in Italia secondo il Ceo è proprio il concetto della House of Communication che integra diverse specializzazioni – creatività, produzione di contenuti, media, dati, digitale, CRM, commerce e tecnologia – offrendo soluzioni complete ai clienti. La struttura è guida da un board di cui fanno parte, oltre a Ghelardi, Stefania Siani, partner e Ceo Serviceplan Italia, Vittorio Bucci, partner e Ceo Mediaplus & Plan.Net Italia, Domenico Genovese, diventato da poco partner oltre che Managing Director di Plan.Net. Nella nuova governance anche Fabio Sperti, partner e Cfo Serviceplan Group Italia. Una ‘casa’ che riunisce 7 sigle, “alcune agenzie crescono più di altre, ma nella media crescono tutte”, ha sottolineato Sperti, ricordando ricavi più che raddoppiati negli ultimi 4 anni con una crescita media annua del 30%.

Il modello end-to-end, ovvero il servizio completo di un tempo, si traduce in piani di servizio personalizzati, forte componente di ascolto e integrazione dei dati che arrivano dal media. “Il 62% dei clienti di Serviceplan Italia lavorano anche con Mediaplus, ha spiegato Siani. “Non una semplice agenzia media, ma un centro di trasformazione digitale degli investimenti media”, ha aggiunto la Ceo sottolineando che il monitoraggio costante dei contenuti è tenuto in grande considerazione dai clienti e ha contribuito ai 9,5 milioni di fatturato di Serviceplan Italia.

I driver della crescita sono stati l’acquisizione di nuovi clienti come Rana, l’offline di MediaWorld, Spinmaster, Scholl, Takko, C&A, Iseo, Iubenda, Coreve, Sisal, Unisalute, Iveco e un nuovo incarico da Fincantieri.

A questo si aggiungono il rinnovamento di Plan.Net, passata da 0 a 1,5 milioni di fatturato concentrando l’offerta sui servizi consulenziali, e la trasformazione di Solutions in Make che ha portato da 2 a 6 milioni il fatturato dalla produzione video, eventi e streaming.

Nella House of Communication rientrano anche le agenziae Lo.Ro e Goodmind (specializzata nella consulenza strategica e nel brand design, parte del Gruppo Pininfarina), oltre a Neverest, regia di live streaming che è stata fornitore di Amazon per il live Marrageddon su Twitch ed è partner di IF! per i 4 giorni di streaming del festival. Mediaplus, dal canto suo, dichiara 280 milioni di billing – erano 210 l’anno precedente -, sale sul podio di Comvergence per crescita e vanta l’85% di soddisfazione dei clienti e, ha sottolineato Bucci, “il 75% dei clienti prende decisioni in Italia anche se fa parte di un gruppo internazionale”.

Cautamente ottimisti. A livello globale, il Gruppo Serviceplan, che include i brand Serviceplan, Mediaplus, Plan.Net e Make e opera in 43 mercati con 22 House of Communication, ha registrato ricavi per 739 milioni di euro (di cui 246 dal digitale) nell’anno fiscale chiuso a giugno 2023, il 19% in più rispetto all’anno precedente. Il gruppo non dichiara l’Ebit, ma per l’Italia l’obiettivo di Ghelardi è “restare sempre in equilibrio intorno al 12%”. Quanto all’anno in corso, “siamo cautamente ottimisti, il mercato ha qualche incertezza, ma non ci sono motivi per pensare che ci saranno grandi frenate”, ha detto il CEO.

L’obiettivo per l’anno fiscale 2023/2024 è mantenere il trend di crescita, “se a doppia cifra è ancora troppo presto per dirlo”, ha commentato Ghelardi, sottolineando che finora la crescita è sostanzialmente organica.

Per il futuro, il gruppo sta ragionando sulla produzione di eventi e sul rafforzamento del research, non escludendo acquisizioni “se portano competenze e business”. Intanto sono alle battute finali alcune gare in cui il gruppo è coinvolto, da quella europea di E.on a quelle di un gruppo retail, di un brand food e di un evento internazionale.                          

Armida Cuzzocrea

Serviceplan conferma il trend di crescita e chiude l’anno fiscale 2022/2023 con 27,6 mld € di ricavi netti (+27%) ultima modifica: 2023-10-05T09:32:10+02:00 da Redazione

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