L’obiettivo della nuova società è aiutare le aziende a raccontarsi con gli strumenti più innovativi del brand journalism e del content marketing. Partnership con The Visual Agency, Dalk e Imille
Aiutare aziende e istituzioni a raccontarsi con gli strumenti delle media company: è la mission della nuova avventura professionale di Salvatore Ippolito e Marco Bardazzi.
La nuova società si chiama Bea – Be a Media Company e si propone come “la nuova casa della narrazione strategica d’impresa”.
Bea conta già sulla partnership con tre realtà del mondo della comunicazione: The Visual Agency (agenzia di data e information design), Dalk (specializzata nel branded content e nella produzione di longform e contenuti ‘data-driven’) e Imille (agenzia creativa e di consulenza).
“Il sito web Beamediacompany.com – spiega una nota – offre l’accesso a questa community di innovatori di talento che si è formata intorno a Bea, di cui Ippolito e Bardazzi saranno i registi, per offrire un approccio alla comunicazione che parta dalla narrazione strategica e si declini soprattutto sulla produzione di contenuti di qualità e sui più avanzati strumenti di data analysis, data science, misurazione delle audience, machine learning e AI”.
Salvatore Ippolito (ex country manager di Twitter Italia e ceo in Agi) ha commentato: “Bea aiuterà le aziende a costruire o ripensare la narrazione strategica, la mission, i bilanci di sostenibilità e l’intera identità corporate alla luce delle sfide dei prossimi decenni, prime tra tutte l’Agenda 2030 e le opportunità aperte da Next Generation Eu e Green Deal europeo. Un ‘compagno di viaggio’ ideale per un tragitto a cui le aziende saranno chiamate, di enorme attualità e rilevanza”.
Bardazzi, giornalista e per 6 anni direttore della comunicazione di Eni, aggiunge: “La migliore pubblicità è sapersi raccontare. Negli Anni Venti vedremo fiorire opportunità per le aziende di disintermediare la comunicazione e avviare un dialogo nuovo con gli stakeholder. La narrazione strategica offre la possibilità di creare valore reputazionale sviluppando soprattutto le piattaforme ‘owned’. Ogni impresa può essere una media company e Bea, con il proprio network di talenti, è il partner ideale per individuare le audience a cui rivolgersi”.