Il 2015 è stato ancora un anno particolarmente buono per Webranking. L’agenzia fondata da Nereo Sciutto mette a segno un incremento del 25% sul fatturato 2014 che si era chiuso a quota 4 milioni, ha appena aperto la sede di Milano che si aggiunge a quella storica di Correggio e punta nella seconda metà del 2016 al mercato internazionale.
Nel corso del workshop a IAB Forum Sciutto ha raccontato, sottolineando la sua posizione “da indipendente” cosa funziona e cosa no nella customer journey, nel programmatic, nei sistemi di attribuzione e su cosa, nella visione di Webranking, ha senso che investano le aziende, sfatando qualche luogo comune.
A cominciare da quello dei data scientist – “ce ne sono meno di quanti ne siano necessari, e comunque non si fa tanta scienza sui dati perché questi sono poco utilizzabili chiusi come sono in silos non comunicanti” – e delle data management platform – “nel 98% dei casi non serve, è necessaria solo se puoi caricarci dati da CRM e Business Intelligence, eterogenei e consistenti” – e con un’idea molto chiara su chi dovrebbe guidare le decisioni di investimento. “Lavorare in ambiente programmatic vuol dire portare tutta la conoscenza sviluppata su web e direct sull’ATL, con tag e cookie che permettano di seguire le conversioni”, ha detto Sciutto aggiungendo che è però ancora necessario rompere la diffidenza delle aziende. “Serve più fiducia, perché piattaforme e mezzi sono giovanissimi, indifferenziati, repentini. Serve essere consapevoli che si impara insieme, agenzia e cliente, lungo il processo”.