La sigla fonde tecnologia, strategie di comunicazione e produzione di contenuti e nasce dall’esperienza di Luca Zamboni ex J.Walter Thompson per la unit Comm, Dario Zamboni, esperto di digital transformation per il Tech e Ludo Samen, regista, per l’asset Content
Nasce InGood, agenzia che punta a unire tech, content production e idee per il marketing.
Tra i soci Luca Zamboni – professionista del mondo dell’advertising, direttore creativo prima in Dlvbbdo, poi in Leo Burnett e infine in J.Walter Thompson – Dario Zamboni, ingegnere informatico ed esperto di digital tranformation, e Ludovico Galletti (in arte Ludo Samen), regista noto per il suo linguaggio contemporaneo, visionario e rivolto alle nuove generazioni.
InGood – spiega una nota – è la prima agenzia italiana che nasce unendo una technology factory, una realtà dedicata alla produzione di contenuti fucina di talent scouting e un dipartimento strategico e creativo: tre unit – Tech, Content e Comm – che lavorano in modo sinergico a ogni progetto o che possono essere attivate singolarmente.
«InGood vuole offrire al mercato un nuovo modello di agenzia, che possa garantire l’organizzazione di una grande realtà e al tempo stesso l’agilità di una boutique agency – spiega Luca Zamboni -. Dopo anni di esperienza nel mondo della comunicazione ho sentito la necessità di un cambio di paradigma. In una società iper-connessa, iper-competitiva e iper-rapida le aziende hanno l’esigenza di avere un partner che le possa supportare nella gestione di questa complessità. InGood è stata strutturata sull’unione di tre asset – tech, content e marketing – per poter aiutare i brand a muoversi in questo straordinario mondo della comunicazione in continuo mutamento, offrendo loro una visione circolare, grazie a un approccio realmente innovativo».
Si parte dalla selezione dei team di lavoro, basati su attivazioni tailor made e composti di professionisti di alto livello. Inoltre l’assenza di sovrastrutture permette di mantenere i costi più bassi. Infine un sistema di preventivazione impostato su una timeline in totale trasparenza con i clienti, assicura maggiore controllo e qualità.
Altra scelta importante è quella di attivare dei local project manager, che non solo contribuiscono alla sostenibilità economica dei progetti, ma anche a una valorizzazione dell’etica del lavoro coinvolgendo le migliori skills sul territorio nazionale.
Zamboni conclude: “Il nome che abbiamo scelto racchiude la nostra filosofia. Abbiamo infatti l’ambizione di volere lavorare con persone con cui condividiamo gli stessi valori e che come noi credono nella forza della multidisciplinarietà e nel bisogno di superare i modelli tradizionali di agenzia, riflesso di una catena di processi non più attuale. D’altronde cosa vi potevate aspettare da un’agenzia che come claim ha ‘Do things that make you happy’?!”.