E’ stata l’occasione per parlare di modelli di attribuzione, content marketing ed evoluzione del mobile
Mindshare ha stretto per la seconda volta una collaborazione con Google. L’occasione è stata il Fast&Purple appena conclusosi, il secondo appuntamento del Purple Program 2015, il programma di incontri organizzati da Mindshare per confrontarsi con il mercato sui temi più caldi della media industry.
Innumerevoli gli speaker che si sono alternati sul palco, a partire da Roberto Binaghi, Chairman & CEO di Mindshare, e Paola Marazzini, Agency Director di Google, che hanno condiviso con i clienti Mindshare spunti strategici e di visione relativi ai modelli di attribuzione, content marketing, evoluzione del mobile.
Marco Brusa, Head of Strategy and Research di Mindshare, ha affrontato le complessità relative ai modelli di attribuzione e le opportunità di business che vengono offerte ai clienti dalla fusione della potenza della statistica con l’enorme mole di dati generate dallo scenario digitale. Essere in grado di seguire il consumer journey, e saper misurare il contributo di ogni singolo touch point, digitale e non, offre l’opportunità di ottimizzare la comunicazione, indirizzandola verso un approccio sempre più personalizzato in relazione alla caratteristiche dell’utente finale.
Adriana Ripandelli, Chief Operating Officer di Mindshare e Irene Montone, Agency Head di Google, hanno raccontato le molte sfaccettature del content marketing e la necessità di saperlo gestire come autentica leva strategica di marketing in uno scenario rivoluzionato dal digitale.
Investire sui contenuti vuol dire generare valore per il brand, a condizione che si riesca a fare propria l’economia del dono che sta alla base del content di successo, sviluppando contenuti che rispondano alle esigenze di ispirazione, entertainment e aiuto/servizio dei consumatori, e che si raggiungano in modo mirato e continuativo le audience da coinvolgere. In questo senso Content is King, ma Distribution is Queen.
Luciano Cantoni, Performance Sales Activation Lead di Google, ha concluso l’incontro, offrendo una visione di come il mondo si stia sempre più dirigendo verso nuove forme di dispositivi connessi, la maggior parte dei quali non avrà schermo.
Android Wear, Project Brillo,Google Cast e Android TV sono solo alcune delle aree di sviluppo di Google, alle quali si affiancano i progetti realizzati in collaborazione con carrier in tutto il mondo per la connessione a internet di oltre 2 miliardi di potenziali utenti nei Paesi in via di sviluppo come Project Loon.