L’approccio di Havas Media Group al ‘local connected marketing’, ovvero tutte le attività sul territorio inquadrate all’interno di un’unica piattaforma
Grazie al GPS il cellulare è oggi una specie di bacchetta magica che permette di fare le cose più disparate: prenotare un’auto (i servizi Car2Go, Enjoy ecc), incontrare persone nei dintori (Tinder), sapere che ristoranti ci sono dietro l’angolo (Tripadvisor) e persino sapere dove vanno gli arerei che passano in cielo (Flight Tracker).
Strumento unico, sminuito dalla definizione di ‘terzo schermo’, e in grado di parlare con tutta una serie di tecnologie che oggi rendono possibile progetti integrati di ‘local connected marketing’, versione avanzata del location based marketing.
Così definisce Havas Media Group – che ha spiegato questo approccio ieri durante il nuovo appuntamento formativo della serie ’60 minuti con noi’ – tutte quelle attività locali integrate all’interno di un’unica piattaforma per fornire al consumatore un’esperienza coinvolgente, inserita all’interno del processo più ampio di consumer experience management.
«Il cellulare è uno strumento unico perché, al contrario di pc o tablet, risponde ai bisogni della persona ‘qui e ora’ producendo una conversione immediata – spiega Guido Surci, Chief Strategy & Innovation Officer – E’ per questo che se su pc l 70% delle conversioni avvengono in un mese la stessa quota avviene su mobile in un solo giorno. Le tecnologie per ingaggiare sono le più diverse, dal bluetooth ai beacon, e poi gps, nfc, wifi, rfid, ma sono commodity funzionali a progetti di comunicazione rilevanti, contestuali e integrati nel percorso dell’utente».
Da qui il percorso esemplificato nello schema sopra, che parte dal conoscere molto molto accuratamente il proprio target (se nei progetti normali questo momento impiega il 25% del lavoro, nel local connected marketing può facilmente volere molto di più) e sceglie per ogni momento i mezzi più idonei per intercettare i bisogni ‘qui ed ora’. L’obiettivo, trasformare gli insight in una piattaforma di comunicazione che renda la marca rilevante ed al tempo stesso generi concreti risultati di business.
Francesco Di Norcia, Head of Digital Value Added Solutions, ha aggiunto «Nel local connected marketing è necessario che tutte le operazioni sul territorio siano connesse in un quadro, collegando le tecnologie al sistema e costruendo occasioni per conoscere il nostro cliente».
LE SETTE REGOLE DEL LOCAL CONNECTED MARKETING
1) Non abusare con messaggi troppo frequenti; la localizzazione di una persona è un’informazione da gestire con delicatezza
2) Sii aderente al contesto, dando una ragione al consumatore per partecipare;
3) Dare al cellulare un ruolo da protagonista, con un’esperienza privilegiata non replicabile su altre piattaforme web;
4) Sii rilevante, con informazioni accuate, affidabili e tempestive;
5) Sii creativo, studiando le campagne che funzionano e imparando da loro, creando poi qualcosa di diverso.
7) Sii realista, stabilendo obiettivi prima della partenza della campagna e misurando i risultati.