Grande colpo per Think Cattleya. La casa di produzione pubblicitaria guidata da Monica Riccioni, che fa capo a Cattleya fondata nel 1997 da Riccardo Tozzi, si è accaparrata in esclusiva per l’Italia Gabriele Muccino. Il regista romano, conclusa la paretesi con Indiana Production da lui fondata nel 2005, entra così a far parte del roster di Think Cattleya.
Si tratta di un’acquisizione importante visto che Muccino, classe 1967, vanta un curriculum come pochi altri: film sempre in cima al box office e importanti collaborazioni internazionali: Will Smith, Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones, Dennis Quaid. E molti sono gli spot che ha firmato, campagne di successo e progetti di rilievo come il cortometraggio ‘Senza Tempo’ per Peroni Nastro Azzurro, una celebrazione dell’Italia che rende omaggio alla Roma anni 60 de La Dolce Vita; il romanticismo delicato di ‘She was Here’ per Lancia con Francesca Scianna, rilettura dell’italian way of life; il tema della femminilità con ‘Heartango’ Intimissimi per cui ha diretto Monica Bellucci.
«Sono molto orgogliosa che Gabriele da oggi faccia parte del nostro roster di registi in esclusiva – ha dichiarato Monica Riccioni, partner ed executive producer -. Si tratta di un accordo di grande importanza, che ci mette in condizione di proporre ai nostri clienti di lavorare con uno dei più grandi talenti del nostro cinema. La collaborazione con un professionista come Gabriele Muccino rappresenta un vero valore aggiunto per il nostro lavoro. Fa parte del nostro stile, per dna aziendale, lavorare con registi di cinema, un qualcosa di profondamente radicato che ora con l’ingresso di Gabriele trova massima espressione. Del resto uno degli elementi chiave della crescita e del successo che Think Catteya ha ottenuto nell’ultimo anno sta proprio nella proficua collaborazione con registi di fama internazionale, oltre che nella nostra passione per lo scouting di nuovi talenti. Con Gabriele c’è stato un feeling immediato che si trasformerà nella realizzazione di progetti ambiziosi. Comunicare un prodotto è un’arte non semplice che implica estrema abilità e qualità. Abilità e qualità di un regista come lui».
INTERVISTA ESCLUSIVA CON IL REGISTA
“Il mio talento al servizio di creativi e brand per creare spot memorabili, belli che stupiscano con intelligenza”
«Il mio rapporto con la pubblicità come spettatore è soprattutto filtrato dalla ricerca di linguaggi e idee che sono fondamentali nel mio lavoro e mi portano di conseguenza ad una sfida continua a migliorarmi. Sono spesso alla ricerca di pubblicità che mi stupiscano e che, valorizzando ovviamente il prodotto, abbiano qualcosa di geniale sia nell’idea che nella sua realizzazione».
Cosi’ Gabriele Muccino ci spiega via mail il suo rapporto con l’advertising. «Quando vedo pubblicità che riescono ad essere molto più importanti che la mera promozione di un prodotto, vere e proprie ‘fabbriche’ di idee, è come vedere il futuro. Le pubblicità internazionali sono spesso più sorprendenti delle italiane, anche se non si può certamente generalizzare, perché riescono e chiaramente cercano di essere provocatorie senza essere mai volgari. Politicamente scorrette senza però essere offensive».
«Politicamente scorrette senza però essere offensive. C’è una linea invisibile nella comunicazione lungo la quale secondo me è ambizioso ma necessario camminare oggi – spiega Gabriele Muccino – anzi mai come oggi, se si vuole innovare, stupire e soprattutto essere ricordati. Tra gli esempi immediati mi vengono in mente Kiss per Vodafone Red, Telecom Serbia e quella delle Fiat 500. La Fiat 500 in particolare, per esempio, sta conquistando gli Stati Uniti anche per l’intelligenza di molte sue campagne (penso a quella delle 500 che si lanciano a mare e riemergono a NY perfettamente funzionanti). Ecco, stupire con la bellezza e con l’intelligenza, questo il goal che adorerei perseguire in futuro. Senza l’elemento stupore una pubblicità difficilmente verrà ricordata».
http://youtu.be/XKUrYf1z9Bg
Sono oltre 300 gli spot realizzati da Muccino: «Quelli che mi hanno fatto crescere di più, stimolato e che vorrei continuare a fare in futuro, sono quelli che hanno marcato una sorta di novità. Ovvero laddove il mio talento può servire l’idea dei creativi e portarla a quei canoni indispensabili di bellezza e di racconto che abbia un punto di vista della storia, un linguaggio moderno e non più ingessato come una volta, e la renda per questo memorabile, cinematografica nel senso più elegante e realistico del termine e soprattutto sorprendente, mi affascina per definizione.
Vorrei fare pubblicità per compagnie telefoniche, perché nulla emoziona più dell’apprendimento di notizie opposte tra loro e per questo nell’”assemble” di tante brevi situazioni espresse e rese efficaci in larga parte dalla recitazione, si possono, in pochi secondi valorizzare situazioni umane, emotive, diverse eppure unite da un fil rouge che è la comunicazione nel mondo moderno.
Amo l’idea di fare spot su auto, amo l’idea di dovermi sfidare per superare difficoltà nel raggiungimento di determinati goal visivi, nella realizzazione di cose apparentemente semplici (vedi ‘Kiss’ Vodafone Red) che pur innalzando il valore estetico e di appeal del prodotto, riescano a restare memorabili, anche per un singolo dettaglio, un finale inatteso, un sorriso, uno sguardo d’amore nel quale ci riconosciamo noi tutti. Lavorare in pubblicità mi ha insegnato a dialogare con i creativi, con l’agenzia, a diventare il catalizzatore delle loro esigenze e idee e trasformarle in esperienze comunicative per milioni di persone.
Mettere il mio talento al servizio di un committente, è stata la grande palestra che mi ha inconsapevolmente preparato per affrontare la gigantesca e incredibile macchina di Hollywood nella quale sono riuscito a portare avanti la mia sensibilità, le mie idee, il mio stile, ma sposando quelle che erano le aspettative commerciali e di qualità di quell’industria immensa dalla quale a mia volta ho imparato moltissimo. Nella realizzazione di ogni futuro spot, mi aspetto da agenzia e cliente fiducia, rispetto, comunicazione continua, trasparente e reciproca per capire perfettamente le esigenze primarie di tutti e poterle portare in scena, trasferire agli attori e alla troupe. L’armonia, la sinergia, la gioia di costruire qualcosa di bello, porta quasi sempre con sé la magia delle piccole ma indimenticabili cose di cui accennavo prima.
Tra i tanti spot realizzati, ricordo con grande piacere le grandi campagne che sono finite per durare anni. Quattro Salti in Padella Findus. Nescafè, quelle realizzate per anni per Pagine Gialle con Bisio. Ricordo anche con grande piacere una bellissima campagna che prevedeva sia spot da 40 secondi che un vero e proprio cortometraggio per Peroni UK dal titolo “Senza Tempo”. Formula questa molto simile se non identica ad una campagna che feci per Intimissimi con Monica Bellucci e ad una recente per Lancia: spot individuali da 30 secondi e un cortometraggio ad essi abbinato (quello di Lancia ispirato alla Dolce Vita per toni e nostalgia, presentato lo scorso anno al Festival di Venezia). Ho anche realizzato molte altre campagne che ricordo con grande affetto sia per Vofafone, sia per Telecom. Naturalmente le campagne Vodafone e Telecom furorno realizzate a distanza di anni tra loro…
Ho anche lavorato con Francesco Totti (col quale feci anche una campagna per Pepsi) e mi piacerebbe lavorare ancor di più di quanto non abbia già lavorato. Solo semplicemente perche’ è il set il mio ambiente naturale, è lì che da pesce in acquario torno a sentirmi improvvisamente delfino nelle acque dell’Oceano. Io sono un camaleonte nel mio lavoro e adoro esserlo, anzi affinare le mie capacità mimetiche per rendere felici i miei referenti, vendere prodotti, e parlare con me stesso mentre torno casa e pensare “Ok, oggi è stata una bella giornata”».