Annuncio a sorpresa da parte delle due holding della comunicazione. Nasce il piu’ grande gruppo del settore.
È stato annunciato domenica 28 luglio, a mercati azionari chiusi, il ‘merger of equals’ tra Publicis Groupe e Omnicom Group che dà vita al più grande gruppo di comunicazione del mondo. Guidata dai rispettivi CEO dei due gruppi,
di Publicis (nella foto) e John Wren di Omnicom, la nuova entità sarà quotata alla borsa di New York e a quella di Parigi: ai prezzi di chiusura delle borse venerdì 26 luglio, Publicis Omnicom Group parte da una capitalizzazione di circa 26,5 miliardi di euro, ricavi per 17,7 miliardi e 130.000 impiegati.
Il nuovo gruppo include agenzie come BBDO, Saatchi & Saatchi, DDB, Leo Burnett, TBWA, Razorfish, Publicis Worldwide, Fleishman-Hillard, DigitasLBi, Ketchum, StarcomMediaWest, OMD, BBH, Interbrand, MSLGroup, RAPP, Publicis Healthcare Communications Group, Proximity, Rosetta, CDM, ZenithOptimedia e Goodby, Silverstein & Partners. È previsto un periodo di “integrazione e sviluppo” di trenta mesi durante il quale saranno perfezionate le sinergie tra il gruppo francese e quello americano e gli eventuali conflitti culturali, al termine del quale Maurice Lévy dovrebbe ritirarsi con un ruolo non esecutivo. La transazione, soggetta all’approvazione delle autorità antitrust oltre che degli azionisti, dovrebbe essere chiusa nell’ultimo trimestre 2013 o nel primo del 2014.
Ridisegnare l’industria della comunicazione
Nel memo congiunto firmato da Lévy e Wren, i due prossimi co-CEO scrivono che il merger è “un’opportunità storica per ridisegnare la nostra industria e stabilire nuovi standard per il miglior servizio ai clienti. I nostri gruppi raccolgono i team di maggior talento del mondo della comunicazione e il più grande portfolio di brand leggendarie. Insieme, saremo capaci di servire i nostri clienti con expertise eccellenti, collaborazione e creatività in tutte le discipline della comunicazione e in tutto il mondo”.
Proprio le dimensioni del nuovo gruppo, che superano quelle di WPP, sono messe in discussione dagli altri concorrenti sia per gli eventuali conflitti tra clienti – Omnicom è il gruppo storico dietro la comunicazione di Pepsi, molte agenzie di Publicis seguono invece Coca-Cola – sia per dimensioni “monolitiche” che potrebbero rallentarne il percorso. Secondo il Financial Times, sono alle porte altre concentrazioni e c’è chi prevede l’acquisizione di Interpublic da parte di WPP o il merger tra Havas e Vivendi.
Colto un po’ di sorpresa, sir Martin Sorrell ha definito la mossa “estremamente coraggiosa” esprimendo però scetticismo sulla struttura con due CEO alla pari. David Jones, chief executive di Havas, prevede invece uno scontro duro tra clienti e un ‘culture clash’ nei team dei due gruppi.