DDB Group Italy, i punti di forza dell’agenzia sotto la guida della ceo Sonia Magri

Creatività, talento, consulenza e contemporaneità nell’approccio. Sono le parole chiave del “metodo” di DDB Group Italy. Che oggi vanta una squadra sempre più connotata nelle funzioni capaci di valorizzare la sua solida e strutturata expertise

Sonia Magri, ceo DDB Group Italy

Una nuova organizzazione interna ed enfasi sui punti di forza dell’agenzia come l’approccio creativo media neutral, la consulenza ad ampio spettro su dati e marketing. E soprattutto il rafforzamento di una profonda competenza in ambito social.

Si presenta così DDB Group Italy a sei mesi dall’assunzione del ruolo di ceo di Sonia Magri, approdata al vertice della sigla dopo una lunga esperienza interna, che l’ha vista prima direttore servizio clienti e poi operations director, per arrivare a ricoprire negli ultimi quattro anni il ruolo di general manager.

Insieme al chief creative officer, Luca Cortesini, la manager punta oggi a definire una squadra sempre più connotata nelle funzioni in grado di valorizzare una expertise solida e strutturata, “che si fonda su una visione di marketing ampia, capace di garantire al cliente un supporto che parte ben a monte dell’ideazione creativa, allargando anche i suoi servizi di consulenza rivolti ai brand per fornire efficaci soluzioni creative ai temi di business”, ci racconta Magri. Un team, insomma, capace di affrontare le sfide in continua evoluzione con cui l’industry si deve e si dovrà confrontare.

Le novità organizzative sono affiancate da una rifocalizzazione dell’agenzia sui suoi punti di forza. Ci può raccontare quali sono?

«I punti di forza su cui fa leva DDB sono tre: in primo luogo la qualità creativa media neutral, che spinge a pensare fuori dagli schemi tradizionali, mettendo al centro insight ed esperienze multicanale che amplificano il valore dei brand. E non è un caso se molti tra i migliori lavori creativi dell’agenzia sono frutto proprio di una prospettiva che, in senso lato, possiamo definire di “brand experience”. Un chiaro segno della poliedricità del nostro approccio.

C’è poi la capacità di consulenza che abbraccia tanto la parte di analisi (dati, tool) quanto quella del marketing, con affondi su temi “caldi” come sostenibilità o employer branding.

Abbiamo, inoltre, una forte expertise social, che va al di là del content factory o delle performance, item sui cui i volumi di attività e fatturato sono peraltro importanti, arrivando a rappresentare anche una fucina di insight che i brand possono spendere su svariati fronti. L’expertise social permea l’intera agenzia, è tutt’altro che settoriale ed è parte dell’evoluzione del reparto e delle skills dei nostri creativi che Cortesini ha saputo portare avanti negli anni».

Quali sono i cambiamenti di DDB Group a livello organizzativo?

«A marzo è entrata una new biz and operations director, Elena Boso. In secondo luogo, è recente la nomina a executive creative director di Samantha Scaloni e Daniel Cambò, due importanti crescite in termini di leadership nel reparto creativo.  

La terza novità ha poi ha che fare con il tema, strategico, della sostenibilità: Davide Milani ha affiancato la carica di account director anche quella di sustainability manager. Una nomina che lo porta a svolgere il ruolo di facilitatore sul tema e di esperto in materia, cui è affidato il compito di dialogare in una prospettiva di partnership con le giuste realtà consulenziali verticali. Una figura che può contare su competenze tecniche in grado di aiutare agenzia e brand a lavorare in un’ottica di sostenibilità full funnel. Il che significa, per esempio, guidare i clienti nell’individuare e valutare i claim ammessi dalla attuale normativa o accompagnarli nella execution dei progetti e nelle modalità di misurazione dell’impatto.

Il quarto asset per DDB, infine, è l’attività di ricerca che si sta ora configurando come unit autonoma. Un’area su cui l’agenzia si è strutturata attraverso il social listening, l’approccio etnografico, la realizzazione di specifici e approfonditi progetti di ricerca, le survey e la creative optimisation. Il tutto utilizzando metodologie multi-disciplinari, tra le quali non mancano le neuroscienze applicate al marketing, e contando sull’apporto di The Brain, la piattaforma proprietaria di intelligence e scambio del gruppo DDB che ci consente di attingere ad insight dal network per clienti che hanno ambizioni oltre confine».

Questo nuovo percorso sta già producendo risultati?

«Il nostro approccio al social ha aperto a collaborazioni con clienti che operano in una dimensione più marcatamente locale. Ma ha anche irrobustito la lista dei clienti di caratura nazionale e internazionale, come dimostra la recentissima acquisizione dell’incarico da parte di DHL, che ha premiato la capacità di DDB di conciliare la dimensione puramente social e la comprensione del brand e delle sue ambizioni».

Oltre al social, c’è però sempre la pubblicità tradizionale…

«Naturalmente il new business ha riguardato anche la parte più classica. È di questi mesi, per esempio, l’uscita dello spot realizzato per Tanqueray N°Ten di Diageo, frutto di lungo percorso avvenuto dopo la vittoria della relativa gara. Un lavoro, che ha impegnato l’agenzia non solo nel confronto con la sede italiana dell’azienda, ma anche in quello con i referenti del Sud Europa e dell’head quarter internazionale».    

 

DDB Group Italy, i punti di forza dell’agenzia sotto la guida della ceo Sonia Magri ultima modifica: 2024-07-18T10:54:59+02:00 da Redazione

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