UNA prende atto dell’autosospensione di We Are Social e del consigliere Ottavio Nava, che sul caso che riguarda l’agenzia avvia un’indagine interna affidata a un ente terzo
Con una nuova nota, UNA – Aziende della Comunicazione Unite ribadisce la “ferma condanna e inaccettabilità della fotografia emersa” in merito alle ultime notizie relative a molestie sessuali e abusi subiti in ambito lavorativo da molte professioniste del mondo della pubblicità.
L’associazione guidata dal presidente Davide Arduini prende inoltre atto dell’autosospensione di We Are Social dallo status di associata UNA e del consigliere Ottavio Nava, regional lead EU area e co-founder & ceo di We Are Social Italy and Spain dai ruoli istituzionali ricoperti in UNA.
«Riteniamo necessario questo passo, a tutela e garanzia di tutto il settore e della stessa WAS, che avrà la possibilità di chiarire l’accaduto – afferma Arduini -. Molte aziende hanno già intrapreso da anni percorsi importanti di diversità, equità e inclusione, definendo linee guida e adottando codici di controllo e prevenzione dei comportamenti. Quello che vogliamo fare è creare percorsi applicabili a tutte le agenzie associate, anche le più piccole, affinché si abbia sempre più cura delle relazioni che si sviluppano all’interno dei luoghi di lavoro nel rispetto di ogni singola lavoratrice e ogni singolo lavoratore, tutelandone la diversità e la dignità».
«Alla luce delle vicende che We Are Social sta affrontando nelle ultime ore abbiamo deciso, pur con rammarico, di autosospendere il ruolo della nostra agenzia e la mia carica di consigliere all’interno di UNA – Aziende della Comunicazione Unite e, fino a che la vicenda non sarà pienamente chiarita – dichiara Ottavio Nava di We Are Social -. Come già ribadito pubblicamente, We Are Social condanna qualsiasi forma di discriminazione e atteggiamenti inappropriati. Come azienda nel corso degli ultimi anni abbiamo messo in atto numerose iniziative affinché il benessere e la tutela delle persone siano al primo posto. Visti i nuovi elementi emersi abbiamo definito ulteriori azioni, tra cui un’indagine affidata a un ente terzo».
We Are Social – si legge in una nota – ha deciso di intraprendere tutte le iniziative volte a rendere l’agenzia un luogo di lavoro sicuro e inclusivo.
«Confermiamo con forza che la nostra Associazione si impegna quotidianamente nel rendere ancora più chiari ed espliciti i principi etici e di trasparenza verso i lavoratori, i clienti, i fornitori e tutti i portatori di interesse – prosegue Arduini -. Sono per noi valori fondativi in cui vogliamo specchiarci per riconoscere le qualità della nostra professione, soprattutto in questo periodo storico. Siamo già al lavoro affinché Il nostro statuto, il nostro codice deontologico e il codice etico diventino propulsori sempre più efficaci di una cultura della responsabilità sociale verso la nostra community di riferimento. Il cui maggior pregio proviene proprio dal riconoscimento e dalla valorizzazione della differenza».