IAS indaga con una ricerca le ragioni per cui il futuro del marketing deve essere inclusivo

Per una ricerca di Integral Ad Science, l’88% dei consumatori italiani ritiene Diversity & Inclusion un tema importante, anche nella pubblicità digitale

Integral Ad Science (IAS), piattaforma globale leader nella misurazione e ottimizzazione dei media, ha pubblicato oggi lo studio ‘Diversity & Inclusion (D&I)’, ricerca realizzata per comprendere meglio l’atteggiamento dei degli italiani nei confronti di diversità e inclusione in generale e nella pubblicità digitale in particolare. La ricerca, basata su un sondaggio, misura come i messaggi inclusivi influiscano sul sentiment nei confronti della marca, sulla ricezione e sul comportamento d’acquisto dei consumatori.

I temi della diversità e dell’inclusione sono importanti per la grande maggioranza dei consumatori italiani (88%), i quali pensano che per i brand sia importante promuovere diversità e inclusione (65%). Queste aspettative influenzano direttamente il comportamento d’acquisto dei consumatori: quasi la metà degli intervistati (45%) modifica le proprie decisioni d’acquisto in base alle iniziative D&I delle aziende per sostenerne gli sforzi. Coerentemente, il 43% dei consumatori dichiara che si allontanerebbe da un brand che dimostra scarsi valori di diversità e inclusione, anche se ne è un cliente abituale. Un altro 38% arriverebbe a boicottare le aziende che non prendono sul serio la diversità e l’inclusione.

Impegno per i brand. Secondo IAS, i risultati di questo studio mettono in evidenza per l’industria del marketing e della pubblicità l’impegno che gli italiani chiedono ai brand, nelle loro campagne digitali, in fatto di D&I se vogliono rimanere rilevanti nelle decisioni di acquisto future dei consumatori.

Ambienti favorevoli. La ricerca evidenzia anche quanto sia preferibile fare pubblicità in ambienti favorevoli alla diversità e all’inclusione, considerando fin dal processo di creazione dei soggetti e pianificazione gli aspetti essenziali della diversità e dell’inclusione. Fra le azioni che gli italiani si aspettano di più da parte delle aziende, la ricerca rileva nelle prime tre posizioni fare donazioni ad associazioni benefiche che sostengono la diversità e l’inclusione; utilizzare un linguaggio inclusivo nelle pubblicità e nelle campagne di marketing; rappresentare nella pubblicità i diversi gruppi sociali.

Annunci, contenuti e contesti. Inoltre, nella percezione dei consumatori non contano solo gli annunci in sé, ma anche i contenuti e i contesti in cui vengono mostrati. L’88% degli intervistati ritiene che i brand dovrebbero fare uno sforzo per pubblicare annunci pubblicitari vicino a contenuti che promuovono la diversità. La metà degli intervistati (49%) afferma che sarebbe più propensa a interagire con un annuncio che appare insieme a contenuti che promuovono la diversità e l’inclusione e sarebbe più propensa ad acquistare un prodotto/servizio da un annuncio che appare accanto a contenuti che promuovono la diversità e l’inclusione (50%).

Pubblici diversi. Lo studio dimostra che i consumatori si aspettano che i brand prendano una posizione chiara sul tema D&I e IAS ribadisce la disponibilità di strumenti e tecnologie in grado di aiutare le aziende a tenere conto di queste aspettative attraverso la classificazione di contenuto, sentiment ed emozioni, per posizionare il messaggio in contesti appropriati e contestualmente rilevanti per quel brand.

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IAS indaga con una ricerca le ragioni per cui il futuro del marketing deve essere inclusivo ultima modifica: 2023-09-14T13:04:37+02:00 da Redazione

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