Rai Pubblicità, guidata da Gian Paolo Tagliavia, ha registrato +3,8% nei primi 5 mesi di raccolta. In crescita la voce brand integration. Al via il nuovo pay off ‘Di Tutto. Di Tutti’
Primo semestre positivo per Rai Pubblicità che, senza ufficializzare il dato preciso, si appresta ad archiviare un buon andamento nella prima parte dell’anno.
Risultati positivi
A margine della presentazione dei Palinsesti Rai (avvenuta quest’anno a Napoli per festeggiare i 60 anni del Centro di produzione della città partenopea) Gian Paolo Tagliavia, amministratore delegato di Rai Pubblicità, ha anticipato che “nei primi 5 mesi dell’anno la raccolta televisiva ha registrato un +3,8% sull’anno precedente. Si tratta di un risultato migliore rispetto a quello del mercato e delle nostre stesse aspettative iniziali. Meglio ancora hanno fatto la parte digital e radio“.
Un mercato che, come ha spiegato Tagliavia citando il recente discorso del presidente Upa Lorenzo Sassoli alla conferenza stampa in occasione della assemblea annuale dell’associazione, è sorretto da un clima generale di fiducia. Clima che dovrebbe portare a una chiusura d’anno positiva per la concessionaria, nonostante nel 2022 ci fossero i Mondiali di calcio.
Il contributo delle iniziative speciali
Sul piano dei risultati, a dare un importante contributo alla raccolta televisiva/video è tutta l’area non advertising guidata da Antonella Di Lazzaro, direttore Trade Marketing & Brand Solutions presso Rai Pubblicità.
Tornando alla raccolta classica, Tagliavia ha raccontato del grande il lavoro della concessionaria in questi anni sia in termine di innovazione che di impaginazione e di vendita. «Il Golden Minute, che garantisce una massima e unica visibilità al brand, è una risposta alla ricerca di attenzione che i brand sentono sempre di più» ha detto l’amministratore delegato.
Tre parole chiave
Nel suo discorso davanti ai giornalisti, Tagliavia aveva focalizzato su tre parole chiave il cammino di Rai Pubblicità:
copertura «dall’86% di italiani che vedevano la tv (almeno una volta al mese), grazie a Rai Play siamo passati a un 90%»;
attenzione «Penalizzati dalla nuova normativa che ci impone un carico pubblicitario del 70% inferiore alle altre tv – 135 break settimanali contro 360 break con una lunghezza inferiore del 25-35% – abbiamo capovolto questa situazione a vantaggio di una maggiore qualità degli spazi»;
relazione «Perché i media non si valutano solo sui numeri, ma sull’ingaggio emotivo. Se le marche sono parte di questa narrazione, può succedere – come è successo – che le curve di ascolto possano crescere con le attività di brand integration».
Da segnalare il debutto del nuovo pay off ‘Di Tutto. Di Tutti’ che aggiorna lo storico ‘Di Tutto. Di Più’