Secondo AdnKronos, non sarebbero più stati inseriti nel decreto ‘cura Italia’ nuove risorse destinate alla Rai per compensare la sospensione del canone e il calo della pubblicità
Non figurerebbero più nel decreto ‘cura Italia’ approvato questa mattina dal Cdm le risorse destinare alla Rai – 40 milioni per compensare la sospensione del canone e il calo della pubblicità – i giornali e le emittenti radiotelevisive locali: a queste ultime, piccole radio e tv locali, le bozze del dl circolate nei giorni scorsi riconoscevano 80 milioni di euro.
Quando la notizia dei fondi destinati alla Rai era iniziata a circolare – secondo quanto riporta AdnKronos – da viale Mazzini avevano tenuto a precisare che i 40 milioni riportati nel dl erano stati già messi a bilancio della Legge Finanziaria 2019 e, quindi, non avrebbero comportato ulteriori oneri per lo Stato. Fatto sta che l’articolo dedicato alla Rai è stato cancellato con un colpo di bianchetto, come quelli, stando ad alcune fonti di governo, sull’editoria e l’emittenza radiotelevisiva locale, alle prese con un calo degli introiti pubblicitari senza precedenti.
“Si attinge dai fondi già esistenti, non si stanzia nulla di nuovo”, sostiene una fonte di governo all’Adnkronos. A spingere per lo stop a nuovi stanziamenti sarebbero stati soprattutto i 5 Stelle, per i quali non sarebbero queste le priorità.
Nel cda di inizio febbraio, la tv pubblica aveva previsto di chiudere il 2020 con un rosso di 65 milioni per l’impatto dei costi dei grandi eventi sportivi.
La raccolta pubblicitaria 2020 era stata stimata in crescita di circa il 2,5%, a quota 650 milioni di euro netti, mentre i ricavi complessivi a 2,69 miliardi di euro (vedi notizia).