Comcast Adv, nel 2026 la maggior parte dei marketer italiani aumenterà gli investimenti nella tv in streaming

Le priorità di marketing si concentrano sull’acquisizione di nuovi clienti e sul recupero di quelli persi

La tv in streaming sarà certamente nel media mix di gran parte delle aziende italiane che investono in pubblicità, stando ai dati del sondaggio promosso da Comcast Advertising, la divisione pubblicitaria di Comcast, a un campione di 500 decision-maker e influencer del settore pubblicitario in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, suddivisi equamente tra inserzionisti e agenzie.

Lo studio ‘Streaming TV Uncovered’, che dà un’indicazione sui budget e priorità pubblicitarie per i prossimi dodici mesi, suggerisce un cauto ottimismo tra i marketer europei, la maggior parte dei quali include TV connessa e TV in streaming nei propri piani.

Qualità dell’esperienza. I marketer europei nei principali settori prevedono di aumentare i loro budget per la tv in streaming, con livelli di fiducia elevati da parte del settore medico (82%), FMCG (79%), elettronica di consumo (77%) e automotive (77%). Il 61% dei marketer italiani prevede di aumentare gli investimenti nella TV in streaming nel 2026, leggermente al di sotto della media europea del 67%. I principali fattori che influenzano gli investimenti nella TV in streaming sono la qualità dell’esperienza pubblicitaria (44%), gli strumenti di ottimizzazione basati sui KPI (42%) e le analisi dei dati in tempo reale (40%). A frenare gli investimenti, il 48% dice però di aver difficoltà a spiegare in azienda cosa siano TV in streaming e la CTV, dato in linea con le precedenti edizioni dello studio.

In Italia c’è anche meno fiducia verso il mercato, rispetto alla media europea. Il 59% dei marketer italiani si aspetta che i propri budget complessivi rimangano invariati o aumentino nel prossimo anno, ma il 41% teme un taglio, la percentuale più alta tra cinque maggiori Paesi europei. Le priorità di marketing per i prossimi 12 mesi si concentrano principalmente sull’acquisizione di nuovi clienti e sul recupero di quelli persi (57%), superando di poco la crescita dei ricavi e l’aumento della quota di mercato (55%) mentre il 39% indica la crescita del ROI e della redditività. Ciò indica che molti marketer italiani probabilmente adotteranno un approccio orientato alla performance e ai dati nei prossimi mesi.

“Le piattaforme di streaming TV e CTV offrono esperienze pubblicitarie di alta qualità, un elemento cruciale per i marketer italiani che mirano a una maggiore personalizzazione per riconquistare i clienti persi e attrarne di nuovi” ha commentato Davide Fiorentini, director, demand sales Italy & Spain di Comcast Advertising.

Sostenibilità e misurazione sono le principali priorità strategiche per i brand italiani, seguite dalla capacità di sfruttare i benefici dell’intelligenza artificiale generativa (29%), per creare campagne personalizzate su larga scala e cercare insight più dettagliati sul proprio pubblico per migliorare la personalizzazione degli annunci. Spiccano anche gli investimenti nella collaborazione sui dati, in particolare attraverso tecnologie come le clean room, con il 60% (dato significativamente superiore alla media europea) che le indica come priorità assoluta.

Problemi su dati e privacy, sempre presenti. I marketer italiani devono ancora superare alcuni ostacoli, in particolare l’accesso limitato a dati di alta qualità e conformi alle normative sulla privacy, che rappresenta la sfida principale (68%) nell’uso dei dati di TV e video, specie se si punta a ottenere una maggiore personalizzazione.

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Comcast Adv, nel 2026 la maggior parte dei marketer italiani aumenterà gli investimenti nella tv in streaming ultima modifica: 2025-11-20T10:48:33+01:00 da Redazione

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