Pax televisiva a rischio dopo lo stop alla pubblicazione dei dati da parte di Auditel, varata mercoledi’ dal cda in seguito all’incidente che ha provocato un potenziale inquinamento del campione d’ascolto. Dopo un solo giorno di silenzio sugli ascolti, Sky ha deciso di interromperlo rendendo pubblici con un comunicato stampa i dati di X Factor.
Un gesto legittimo, in quanto riguarda gli ascolti rilevati con il suo panel interno (presentato alla stampa diverso tempo fa, sempre in chiave polemica contro Auditel), ma giudicato inopportuno e inelegante da diversi broadcaster. Commenti ufficiali non sono stati rilasciati ma, internamente, le altre tv e un po’ tutti gli operatori di comunicazione raggiunti al telefono in questi giorni hanno giudicato sbagliato e pericoloso il gesto di Sky. Una sfida forse o una provocazione.
Bocche cucite in Auditel ovviamente (e certo per la societa’ il silenzio in questo momento e’ d’oro) ed anche in Upa inizialmente. In serata poi, l’associazione degli utenti ha diramato un comunicato: “Upa in seguito al processo messo in atto dal cda di Auditel per garantire il sistema della comunicazione sui dati di rilevazione, raccomanda all’intero sistema di agire in un’ottica di responsabilità per quanto riguarda i dati di ascolto. Questo allo scopo di non destabilizzare il mercato durante il periodo di sospensione deliberato da Auditel”.
Il rischio e’ appunto quello di provocare un Far West. Anche Mediaset puo’ vantare un suo panel interno di rilevazione degli ascolti (quello di Sky e’ di 10mila famiglie, quello di Mediaset non e’ mai stato ufficializzato). Difficile ipotizzare che, trascorsi i 15 giorni di stop di Auditel, nel caso venisse prolungato il silenzio, la tv di Cologno non risponda con altrettanti numeri. E intanto l’Agcom ha aperto un istruttoria sull’incidente e sullo stop di Auditel.
