Presentati i palinsesti radio, rinnovati in funzione sempre più cross-mediale. Ritorni per gli inserzionisti misurati con una serie di ricerche qualitative
Una definizione più ancora più precisa di linee editoriali e pubblici, innestati di ulteriori innovazioni – ultima in ordine di tempo la nuova app Rai Radio che replica sull’audio quello che Rai Play è per la TV e che è attesa entro fine anno -, accelerazione degli investimenti tecnologici per coprire con il DAB+ il 70% del territorio, ulteriori spin off anche per Radio 1 e Radio 3 sui canali specializzati digitali e un sempre più forte legame con il territorio grazie a un sempre maggior numero di eventi.
Sono molte le novità dell’autunno nei palinsesti di Rai Radio presentati ieri a Milano da Roberto Sergio, direttore di Radio Rai, e Fabrizio Piscopo, AD di Rai Pubblicità. Glissando sui dati di ascolto – la pubblicazione della ricerca TER secondo Italia Oggi slitterà a novembre – , Sergio e Piscopo hanno illustrato le opportunità per gli investitori offerte dal palinsesto editoriale e i ritorni per gli inserzionisti misurati con una serie di ricerche qualitative.
Sergio ribadendo soprattutto il rinnovamento e la qualità della programmazione oltre alla volontà di “ricominciare il dialogo tra noi della radio e UPA”, Piscopo evidenziando le migliori performance sui competitor, primi fra tutti Manzoni e Mediamond, la crescita esponenziale dell’offerta specializzata per intercettare le esigenze di pubblico e investitori pubblicitari, la qualità del pubblico come target pubblicitario, con una forte concentrazione sulle classi economiche media e medio-alta e un indice superiore alla media tra chi acquista prodotti di marca, soprattutto nelle fasce d’età over 35, un affollamento decisamente contenuto e i buoni risultati delle pianificazioni cross-mediali possono far aumentare la reach del 20% e la brand awareness dell’8,5% come nel caso della campagna Coop.
Quanto alla raccolta, Piscopo ha sottolineato che quella della radio chiuderà l’anno a +5/6% sul 2016 – nel periodo gennaio/agosto 2017 è cresciuta del +4,2% contro il 3,2% della media mercato – raggiungendo il budget prefissato. Complessivamente, Rai Pubblicità stima di chiudere il 2017 in crescita dell’1,5-2%: “non è stato un anno bellissimo, ma l’autunno è decisamente buono, abbiamo registrato una crescita del 4% in settembre sullo stesso periodo del 2016 e ottobre è pieno al 90%”, ha commentato Piscopo aggiungendo che la raccolta per la TV dovrebbe incrementare quest’anno tra l’1 e l’1,5% raggiungendo l’obiettivo revised di 670 milioni grazie a una politica di crescita dei prezzi, in particolare su Rai 4 che Rai Pubblicità sta cercando di allineare ai canali generalisti, e le iniziative speciali che stanno andando benissimo nonostante i molti vincoli dell’editore pubblico. Per il 2018 c’è sempre “l’incognita determinante” dei diritti sui Mondiali di calcio, anche se Piscopo non è sembrato particolarmente pessimista in materia.