Riviste al ribasso le previsioni per l’intero mercato pubblicitario quest’anno, dal precedente -4%
Mediaset si appresta a chiudere il primo bilancio in rosso della sua storia – l’appuntamento con gli analisti è previsto domani – con una perdita di circa 45 milioni di euro. Gli analisti, intanto, vedono ancora lontana una ripresa degli investimenti pubblicitari.
In un report intitolato “Una strada lunga e accidentata”, Mediobanca sottolinea che “la debolezza del mercato pubblicitario, sia in Italia che in Spagna, è qui per restare” e che di conseguenza “le stime dovranno essere riviste al ribasso ancora una volta”. In vista della presentazione dei conti 2012, gli analisti di Piazzetta Cuccia prevedono per il Biscione una raccolta in calo del 19% annuo nel quarto trimestre.
Per quanto riguarda l’intero mercato pubblicitario, inoltre, Mediobanca ha rivisto al ribasso le previsioni sul 2013 a -6% dal precedente -4%. Stime che si traducono per Mediaset in un ebit 2013 a 65 milioni, vale a dire “20 milioni al di sotto del piu’ recente consensus”. In un’ intervista alla Stampa, intanto, il vice presidente Piersilvio Berlusconi ha confermato il piano di taglio costi da 450 milioni, senza intervenire sull’occupazione.
Pier Silvio Berlusconi “Nel 2013 da tv generalista a sistema multimediale”
In un’intervista a La Stampa il vicepresidente annuncia anche sinergie con la carta stampata per la raccolta
“Il 2013 sarà l’anno zero della nuova Mediaset” che cambierà la sua offerta “dalla sola tv generalista a un sistema multimediale integrato per creare un gruppo più dinamico e moderno” e proseguendo anche con i tagli e le razionalizzazioni, ma “senza licenziamenti” supererà la crisi.
Lo afferma in una intervista alla Stampa il vicepresidente, Pier Silvio Berlusconi, alla vigilia della presentazione del primo bilancio in rosso per l’azienda.
Per Italia 1 si punterà su “intrattenimento autoprodotto. Programmi tipo Le Iene, Colorado, Wild. Ma oseremo anche con prodotti meno sicuri sul piano degli ascolti pur di sperimentare nuovi linguaggi. Vedremo i primi effetti già in autunno” ha detto il vice presidente mentre Rete 4 “sarà sempre più ricca di informazione, talk show e approfondimenti, una “La7 più popolare, meno radical-chic e soprattutto con costi sostenibili”. Per Canale 5 l’obiettivo è mantenere “elevato il tasso di qualità, quantità e modernità. Sarebbe ideale avere costantemente una settimana con 4 prime serate di intrattenimento e 2 o 3 di fiction italiana”.
Su Premium Pier Silvio Berlusconi smentisce le difficoltà, rilevando che “il mercato pay è per la prima volta in contrazione: i concorrenti (Sky, ndr) vedono ridursi gli abbonamenti mentre Premium è stabile a quota 2 milioni”. Sul fronte del digitale punta all’on demand: “Un servizio che con Play già ci vede leader. Ora stiamo lavorando a un nuovo progetto, “Infinity”, che offrirà appunto un’infinità di contenuti on demand visibili con la massima flessibilità commerciale su tutti i device collegabili a Internet, dalle smart-tv ai tablet alle console di videogiochi. Per intenderci, una Netflix italiana”.
Sul fronte del mercato pubblicitario, il vicepresidente confida sul rafforzamento della concessionaria operato con il presidente Giuliano Adreanie con la nomina ad a.d. di Stefano Sala mentre ha negato una fusione con la concessionaria di Mondadori “ma stiamo lavorando per sperimentare sinergie con la carta stampata”.