Cinque tra i principali editori di quotidiani americani stanno discutendo per creare una società comune attraverso la quale vendere pubblicità all’interno delle 30 principali aree metropolitane degli Stati Uniti. Sono Gannett, Advance Publications, Hearst, McClatchy Newspapers e Tribune. “Le trattative sono ancora nelle prime fasi”, ha detto al New YorkPost una fonte anonima vicina ai cinque gruppi.
Se sarà creato, il nuovo gruppo dovrebbe tuttavia portare a un enorme taglio del personale che in questo momento si aggira tra le 150 e le 200 persone distribuite nei cinque gruppi editoriali e sarà ridotto a non più di 50 impiegati. Tribune, che possiede il Los Angeles Times, il Chicago Tribune e il Baltimore Sun, sarebbe l’editore che sta facendo più pressioni per riuscire a unire le forze in questa
direzione.
Non è la prima volta che gruppi editoriali cercano di unirsi per vendere insieme pubblicità a livello nazionale. Ma a differenza degli altri progetti – che avevano affidato il servizio a una società esterna – in questo caso i cinque colossi vogliono mantenere il controllo diretto sul nuovo gruppo e usare il personale che già hanno a disposizione.
L’editoria tradizionale sta affrontando un momento molto difficile e ha visto la sua posizione dominante nel mercato delle inserzioni venire erosa da gruppi digitali come Craigslist, Google e Facebook. Tra il 2000 e il 2013 i giornali americani hanno perso 40 miliardi di dollari in ricavi collegati a pubblicità, che sono scesi nel complesso a 23 miliardi annui nel 2013. Nel 2014 il giro d’affari è sceso di un altro 0,9% e anche se con un passo molto lento dovrebbe continuare a calare fino al 2019.
La nuova società si inserisce proprio in questo contesto percercare di fermare il declino, con una politica molto aggressiva sia sulla carta stampata che sul digitale. Ovviamente ci potrebbero essere dei problemi soprattutto con l’antitrust visto che l’unione dei cinque colossi potrebbe eliminare la
competizione e creare un cartello nel mercato delle pubblicità legate ai quotidiani.