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Gubitosi (Rai) “Carosello vale 12 mln e la raccolta a settembre e’ a +7%. YoYo senza adv? Si, ma regole uguali per tutti. La politica stia fuori dalla tv”

Una Rai che compete sul mercato, sia a livello editoriale che di raccolta pubblicitaria, disponibile ad accettare il ruolo di servizio pubblico, ma non ad essere penalizzata rispetto a concorrenti sempre piu’ aggressivi. E soprattutto dice stop alle intereferenze della politica.

Luigi Gubitosi
Luigi Gubitosi

Parla a tutto campo il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi nell’audizione della commissione di Vigilanza che si e’ svolta ieri. A partire dalla pubblicita’: «Carosello e’ una delle piu’ importanti iniziative prese da Rai Pubblicita’ e ad oggi il fatturato garantito ammonta a circa 10-12 milioni». La raccolta pubblicitaria di settembre, ha aggiunto, e’ in crescita del 7% e a ottobre “sara’ sicuramente positiva”. La chiusura 2013 dovrebbe combaciare con le previsioni: 685 milioni di euro.

Gubitosi ha poi aggiunto: «Togliere la pubblicita’ su Rai Yoyo e’ una richiesta che viene dal ministero. Ha un costo per la Rai ma comunque pensiamo che la richiesta sia giusta. Io, personalmente – ha proseguito – non sono convintissimo che la pubblicita’ faccia male, ma non e’ un tema su cui solleveremo obiezioni. Ma se si pensa che la pubblicita’ possa danneggiare lo sviluppo dei ragazzi – ha aggiunto Gubitosi -, lo si faccia, ma non valga solo per la Rai, la regola valga per tutti». Gubitosi ha poi aggiunto che il taglio delle pianificazioni pubblicitarie sui canali per i giovanissimi potrebbe costare alla Rai circa 6-7 milioni di mancati introiti.

Maurizio Crozza
Maurizio Crozza

Per il direttore generale della Rai, la politica non deve penalizzare l’operativita’ della Tv di Stato e ha chiesto alle forze politiche “di lasciare operare la Rai nel mercato senza interferenze”. «Il caso Crozza e’ emblematico – ha detto Gubitosi – non siamo riusciti a chiudere il contratto con Maurizio Crozza a causa delle polemiche degli scorsi giorni sui cachet. E’ comprensibile che Crozza abbia preferito un’altra soluzione ma un Paese che ha paura della satira e’ un Paese in difficolta’ morale. Non mi risulta che in altri Paesi dove esiste il servizio pubblico sia successo quello che e’ successo nel caso Crozza ed e’ un peccato che sia successo in Italia. Si sono sentite molte cifre, ma io posso dire che il costo di una serata di Crozza sarebbe stato completamente ripagato da pubblicita, in maniera superiore a quello dei normali programmi in prima serata su Rai1».

Parlando della richiesta di pubblicazione dei compensi di star e dirigenti, avanzata dal Pdl in Commissione di Vigilanza, Gubitosi ha citato le parole di Antonio Catricalà, da presidente Antitrust: «Un’eventuale imposizione alla Rai dell’obbligo di rendere noti i compensi non sarebbe priva di implicazioni di carattere concorrenziale. Solo la Rai avrebbe l’obbligo di trasparenza a livello di dettaglio disaggregato. La pubblicazione dei compensi potrebbe ridurre la capacita’ della Rai di trattenere risorse».

Riferendosi sempre al caso Crozza e al suo contestato cachet, Gubitosi ha aggiunto: «C’e’ stata una intromissione nelle normali regole della concorrenza che rappresenta un’ anomalia italiana. Cairo, rinnovando il contratto con Crozza, ha detto preferiamo non rivelare il suo cachet, lo teniamo riservato. Io non so quanto paghi Cairo, lui sa quanto l’ avremmo pagato noi. La Rai ha gia’ dato, lasciateci competere nel mercato senza interferenze».

Gubitosi (Rai) “Carosello vale 12 mln e la raccolta a settembre e’ a +7%. YoYo senza adv? Si, ma regole uguali per tutti. La politica stia fuori dalla tv” ultima modifica: 2013-10-24T10:21:28+02:00 da Redazione

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