Per celebrare i 75 anni della Repubblica e il grande patrimonio artistico e culturale dell’Italia, Vanity Fair si affida al Presidente Sergio Mattarella, ritratto in esclusiva in copertina dal reporter Paolo Pellegrin e in un servizio che porta i lettori all’interno delle stanze monumentali del Palazzo del Quirinale a Roma. Con un testo esclusivo scritto per il magazine oggi in edicola, il Presidente introduce un numero interamente dedicato alla rinascita culturale del nostro Paese.
«La cultura è, per definizione, plurale», scrive il presidente nella sua lettera dal Colle. «Lo è nelle sue articolazioni, nelle sue ispirazioni e radici, nelle sue espressioni, nelle sue manifestazioni. Consiste in un dialogo che va perennemente coltivato per riannodare il rapporto tra arti e società, istituzioni, per avvalersi del loro contributo». E continua, con i toni di un appello rivolto a tutti noi: «La bellezza dell’Italia non manca mai di stupirci, sia se guardiamo al passato sia se rivolgiamo il nostro sguardo al presente. Dobbiamo far sì che lo stesso possa dirsi del nostro futuro. Ecco perché la ripartenza pone in primo piano l’esaltazione delle nostre risorse e virtualità culturali».
La lettera del Presidente è accompagnata da un reportage fotografico, sempre a firma Paolo Pellegrin, che ci porta nelle stanze del Quirinale. Scopriamo così come la storia del palazzo romano dialoghi anche con l’arte contemporanea e con i pezzi più famosi del design Made in Italy, come in uno scrigno prezioso dedicato a quanto di meglio il talento e la creatività italiana abbiano prodotto nei secoli.
Il racconto prosegue con un viaggio d’autore per immagini firmato da un altro grande nome della fotografia internazionale: Alex Majoli, che per Vanity Fair è tornato su alcuni dei luoghi visitati da Sergio Mattarella durante la sua presidenza: dal Sacro Monte di Varallo ad Agrigento, attraverso le memorie dei grandi poeti Dante e Leopardi e le ferite inferte dal terremoto al paesaggio di Amatrice. Sono le tappe di un percorso teso a dimostrare come storia, cultura e arte rappresentino – nota il Presidente – «il volano di una crescita equilibrata, la sola che garantisce coesione, senso di appartenenza alla società, fiducia e rispetto».
È il preambolo del Grand Tour a cui Vanity Fair dedica la parte centrale di questo numero monografico. Cinema, teatro, musica, arte, librerie, festival: la ricchezza e vitalità del panorama culturale italiano viene celebrata in un quadro articolato di personaggi e storie che si dipana lungo tutte le venti regioni del nostro Paese. «Questo percorso nella “penisola del tesoro” non ha a che fare solo con l’avvenenza dei luoghi», sottolinea il direttore Simone Marchetti, «ma con il significato dell’arte e soprattutto con i progetti delle persone che la promuovono e la custodiscono».