In dirittura la vendita dei Periodici Francia a Reworld Media. Nei 9 mesi perdita contabile di 181 milioni
Mondadori sta definendo con Reworld Media, con la quale tratta in esclusiva da fine settembre, la cessione dei periodici francesi, che definisce “attività in dismissione” e non inserirà più nei suoi conti.
Il gruppo di Segrate pur migliorando la gestione operativa (margine operativo lordo in crescita e riduzione del debito per circa 47 milioni) registra una perdita contabile nei primi 9 mesi di 181 milioni.
I ricavi consolidati delle attività in continuità dei primi nove mesi dell’esercizio 2018 si sono attestati a 658,1 milioni di euro, in calo del 6,9% rispetto all’esercizio precedente, principalmente per la performance dell’area Periodici Italia determinata dalla prosecuzione dei trend negativi dei mercati di riferimento a livello diffusionale e pubblicitario.
I ricavi dell’Area Periodici Italia si sono attestati a 216,1 milioni di euro, in calo dell’11,3% rispetto a 243,6 milioni di euro del pari periodo dell’anno precedente, anche per la significativa contrazione delle vendite congiunte. Al netto della cessione di Inthera, avvenuta nel mese di maggio, la contrazione si attesterebbe al 9,7%.
I ricavi diffusionali (edicola + abbonamenti) risultano in flessione del 10,5%, performance influenzata da un trend particolarmente negativo della testata Panorama (ceduta con decorrenza 1° novembre 2018) e del segmento cucina, che nell’esercizio 2017 aveva beneficiato del lancio di Giallo Zafferano.
I ricavi pubblicitari (print + web) risultano in contrazione del 4,3%: il web ha evidenziato una crescita del 7% circa (rispetto al 4% del mercato) per effetto di una serie di iniziative di co-marketing, mentre la raccolta print riflette un andamento sostanzialmente in linea con il comparto. L’incidenza della raccolta digitale sul totale è salita al 30,5%.
Le previsioni per l’intero anno sono di “ricavi consolidati in contrazione” tra il 5 e il 10%, un margine operativo adjusted “in leggero incremento” con un “utile netto delle attività in continuità in contrazione di circa 7 milioni per maggiori componenti non ordinarie negative”.