La Cucina Italiana riscopre le origini per sviluppare il brand anche fuori dai confini dell’Italia

Nel nuovo corso della Cucina Italiana più attenzione al pubblico maschile e agli italiani all’estero, in ottica export sia di food che di licenze per edizioni internazionali. La pubblicità in crescita del 2% con il digitale che vale quasi metà del fatturato

Con il numero di dicembre debutta il nuovo corso del mensile La Cucina Italiana – l’unico di matrice italiana del gruppo Condé Nast – impostato dalla neo-direttrice Maddalena Fossati all’insegna di tutti i sensi, non solo il gusto, e di un ritorno alle origini, visibile già nel logo della testata, rivisitazione del newyorkese (ma di radici italiane) Mucca Design che riprende quello degli anni ’50.

Il mensile punta sempre di più sulla coesistenza di carta e web, un equilibrio rafforzato dalle esperienze live, prima fra tutte la Scuola che ogni anno vede passare davanti ai suoi fornelli 6mila persone, tra privati e gruppi aziendali.

Nel ritorno alle origini impostato da Fossati e dal direttore editoriale Luca Dini trovano spazio altri temi oltre la cucina, a cominciare dagli stili di vita e dal chi fa cosa dei prodotti; più attenzione al pubblico maschile (che vale il 40% degli utenti del sito e il 35% dei lettori dell’edizione cartacea), attraverso la chiave del vino, e agli italiani all’estero, con l’ambizione di dare un contributo alla cultura gastronomica e un sostegno all’export di food. Su quest’ultimo fronte è previsto l’ampliamento delle licenze estere per sviluppare il brand fuori dai confini nazionali, primo obiettivo gli USA.

Maddalena Fossati

Tra gli altri progetti di Fossati ci sono anche il ‘manifesto’ della cucina italiana felice che mette insieme gusto e salute e in evidenza i prodotti fatti con rispetto, la creazione di un Comitato di Degustazione per selezionare i piatti della cucina italiana da candidare a patrimonio dell’umanità Unesco, e l’espansione di La Cucina Italiana a speciali cartacei, libri, verticali web, corsi fuori sede, eventi sul territorio, merchandising.

Sul fronte della raccolta pubblicitaria l’ambizione è aumentare sulla Cucina Italiana la presenza dell’extra settore per sostenere ulteriormente la crescita che nel 2017 ha messo a segno un incremento del 2% della raccolta su carta e web – con il digitale che vale quasi metà del fatturato anche grazie a 4 milioni di contatti mensili – a fronte di una diffusione di 61mila copie, di cui 16mila in abbonamento.

A sostegno del numero di dicembre ci sarà una campagna pianificata su testate del gruppo e su Radio Italia per 3 settimane con spot prodotti in partnership dall’emittente e da Condé Nast.

La Cucina Italiana riscopre le origini per sviluppare il brand anche fuori dai confini dell’Italia ultima modifica: 2017-11-24T11:36:17+01:00 da Redazione

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