Il magazine dedica al tema un volume, allegato gratuitamente al numero di novembre in edicola
Con un volume dedicato, allegato gratuito al numero di novembre in edicola, Domus prosegue il viaggio alla scoperta del Contract.
«Come vivremo dopo l’emergenza virus? Come lavoreremo? Come studieremo? Come ci cureremo? Queste le domande che ci stiamo ponendo a Domus. In questo supplemento abbiamo deciso di rivolgerle a una delle strategie progettuali più avanzate della pratica architettonica, il contract. Perché il futuro resta ignoto, ma una cosa continua a essere chiara: progettarlo resta l’unica soluzione per non subirlo del tutto», spiega il direttore Walter Mariotti.
Un dossier ampio e trasversale alla materia realizzato attraverso saggi d’autore – da Richard Ingersoll a Guido Musante –, approfondimenti sulle grandi materioteche degli studi di architettura e nuovi progetti internazionali che lavorano su larga scala con grandi forniture, tra quelli pubblicati anche Foster + Partners e Kaan Architecten. Un prodotto editoriale che cerca da un lato di analizzare come il modo di vivere gli spazi del costruito sia stato messo in discussione dalla pandemia e dall’altro di rispondere alle tante nuove domande che caratterizzano oggi più che mai il mondo dell’architettura e della progettazione.
La pianificazione urbana, i vantaggi dell’inclusione di elementi di biofilia nell’ambito del progetto, l’uso della fabbricazione digitale nell’industria delle costruzioni sono i grandi temi al centro del nuovo Domus Contract.