Ospite del primo appuntamento, in programma oggi, è Claudio Luti, a capo di Kartell
Si intitola “Inhabit the Future: a Series” il ciclo di conversazioni mensili in cui i direttori di AD, Vanity Fair e Vogue Italia ospiteranno di volta in volta un protagonista del mondo del design.
Tema il modo in cui l’emergenza Covid-19, creando un nuovo e più stretto rapporto tra le persone e la loro casa, ha dato nuova centralità ai valori dell’abitare, e cambiato il nostro modo di pensare all’ambiente domestico e lavorativo.
Si comincia con Claudio Luti, a capo di un’azienda come Kartell ma che soprattutto, come presidente del Salone del Mobile, è la voce di tutta la industry.
La sua conversazione con Luca Dini, Emanuele Farneti e Simone Marchetti, rispettivamente direttori di AD, Vogue Italia e Vanity Fair, si svolge oggi alle ore 12 in una diretta video che verrà trasmessa live sulle pagine Facebook e i canali YouTube di tutti e tre i brand.
«La vicinanza al Salone e alle sue aziende, che per una testata come AD è fisiologica – dice Luca Dini, direttore di AD – si è notevolmente rafforzata in questo momento di difficoltà. A partire da aprile, in quello che normalmente sarebbe stato il nostro “numero del Salone”, abbiamo dedicato uno speciale agli imprenditori del design made in Italy, partendo dalle aziende lombarde per poi passare, nel numero di maggio, ai grandi nomi nel resto del Paese. E a partire da giugno, nel numero che avrebbe accompagnato l’edizione posticipata della manifestazione, mostriamo a lettori e utenti le novità che le aziende avrebbero presentato al Salone, con una copertina intitolata #ADLovesSalone. Cioè l’hashtag del progetto editoriale congiunto in cui i 10 AD del mondo, per la prima volta insieme nella storia centenaria del brand editoriale, condividono contenuto editoriale e mettono le loro piattaforme e le loro audience al servizio dell’istituzione che rappresenta il meglio del design Made in Italy».
«Il Salone del Mobile, oltre ad essere diventato il simbolo della città, è stato negli ultimi anni anche un imprescindibile momento di incontro tra il mondo del design e quello della moda: tutte le più importanti maison italiane e internazionali hanno infatti partecipato portando idee, oltre che rilevanti investimenti. – aggiunge Emanuele Farneti, direttore di Vogue Italia -. E anche Vogue Italia, con il suo progetto Life in Vogue, nelle ultime due edizioni ha avuto un ruolo da protagonista. In un momento di radicale ripensamento (anche) del sistema moda, questa conversazione sarà un momento importante per confrontarsi sul ruolo che il Salone, e Milano con esso, potrà avere nel panorama creativo internazionale».
«Cultura, inclusione, sostenibilità, tutela dell’artigianato: il Salone del Mobile e la filiera del design restano il palcoscenico più importante per rendere ancora più reali e programmatici questi valori. L’emergenza virus non ha interrotto questo processo, l’ha solo reso più veloce e necessario. Il nostro compito, come sistema, sarà quello di contribuire attivamente al cambiamento. Senza se e senza ma» chiude Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair.