Sono le 3 direttrici sulle quali Cairo si concentrerà per rilanciare il gruppo editoriale. Ieri l’assemblea degli azionisti ha eletto il nuovo cda a 11 membri. Per il nuovo piano ci vorrà qualche settimana
Motivazione delle persone, attenzione ai costi e investimenti marketing a supporto dei giornali. Sono le 3 linee sulle quali Urbano Cairo si concentrerà per rilanciare Rcs.
Ieri – con l’elezione del nuovo cda – per il gruppo editoriale è ufficialmente iniziata l’era Cairo.
Nel cda, ampliato da 9 a 11 membri e che avrà un compenso annuale complessivo di 350mila euro, sono entrati 7 consiglieri proposti dall’azionista di maggioranza, Cairo Communication.
Urbano Cairo è stato eletto presidente, con Gaetano Micciché, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Stefania Petruccioli, Maria Capparelli e Alessandra Dalmonte. Quattro i consiglieri della minoranza, indicati dalla lista dei soci storici: Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera, Carlo Cimbri e Veronica Gava. Alla lista di maggioranza sono andati il 70,71% dei voti degli azionisti presenti, mentre a quella di minoranza il 29,14%.
La presidenza di Urbano Cairo è stata approvata a maggioranza.
Cairo, al termine dell’assemblea dei soci, ha dichiarato che sarà necessaria qualche settimana di tempo per avere un’idea del prossimo piano industriale. “Non è sufficiente il tempo passato”, ha spiegato Cairo. “Ho delle idee e le sto chiarendo. Datemi ancora qualche settimana prima di parlare di un piano”.
Finora “ho fatto un amplissimo giro d’orizzonte, anche in Spagna. Ho tenuto molti incontri e riunioni – ha continuato – e ci sono molti temi aperti su cui stiamo lavorando”. Per Rcs “i piani non sono mai mancati, ma prima di fare un piano servono idee chiare”.
Un eventuale aumento di capitale di Rcs Mediagroup, ha continuato Cairo è solo “un’extrema ratio. Ne abbiamo già fatto uno nel 2013 e agli azionisti abbiamo chiesto 450 milioni di euro. Prima di chiedere agli azionisti bisogna vedere cosa si può fare per la valorizzazione e l’efficientamento” delle attività del gruppo .”Bisogna valorizzare tutto quello che abbiamo”. In valutazione anche il ritorno in edicola di Il Mondo, settimanale economico del gruppo chiuso nel 2014. Fiducia è stata espressa per Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport per le quali non sono dunque previsti stravolgimenti.
Sull’andamento dei conti del trimestre, Cairo ha spiegato che “i conti del trimestre sono effetto delle decisioni che si prendono il trimestre precedente. Non siamo Mandrake”, ha scherzato rispondendo a chi gli chiedeva se si vedrà la sua impronta già nei prossimi conti trimestrali”.
E poi le 3 direttrici: motivazione, attenzione ai costi e marketing.
Su quest’ultimo punto Cairo ha dichiarato di voler “ricominciare a fare comunicazione per i giornali. Dopo che hai messo a posto i giornali, devi comunicare cosa hai fatto. Per vendere copie devi comunicare la qualità dei tuoi prodotti” ha detto l’imprenditore, che poi ha aggiunto “le spese di marketing sono le uniche che non possono essere tagliate. Quelli che tagliano le spese di marketing, non li ho mai capiti”.
Per quanto riguarda i costi, Cairo è stato molto chiaro sulla linea che sta seguendo: “Con il cfo Riccardo Taranto stiamo fino mezzanotte a controllare tutte le fatture”.