Un nuovo bot sviluppato da LinkedIn scrive i post per conto degli utenti rispondendo – secondo quanto ha dichiarato Keren Baruch, direttore dei prodotti della piattaforma – alla domanda di molti che vogliono velocizzare la produzione di contenuti.
“Passare da un’idea a un post completo può essere impegnativo e richiede tempo”, ha detto spiegando il funzionamento del bot. Per iniziare è necessario condividere almeno 30 parole (in inglese, lingua notoriamente più sintetica dell’italiano, ndr) per delineare ciò che si vuole dire: pensieri, punti di vista, opinioni.
L’intelligenza artificiale generativa creerà una prima bozza che poi l’utente rivedrà e correggerà per “renderla propria” prima di pubblicarla.
Per ora si tratta di un test aperto a pochi utenti, prima di metterlo a disposizione di tutti, quasi una risposta a un tool a pagamento creato da una piccola azienda di Sidney, che permette di usare ChatGPT per generare commenti “rilevanti”.
In un caustico commento, lo specializzato SocialMediaToday commenta che questo bot permetterà di “fingere di essere in grado di articolare i propri pensieri in modo coerente”. Ma che senso ha farlo su una piattaforma usata eminentemente per la ricerca di candidati e l’assunzione di talenti?