Verizon Media parte da una nuova user experience sulla mobile app della mail per rilanciare Yahoo, le news del sito e l’offerta pubblicitaria, con tanto programmatic e native advertising
Prende forma la nuova Yahoo dopo l’acquisizione da parte di Verizon Media con l’obiettivo di ampliare il business della telco irrobustendolo di contenuti e innovazione, a cominciare dal 5G, per sfruttare meglio “l’enorme patrimonio di dati e garantire la massima efficacia dei piani pubblicitari”.
Così ha spiegato ieri Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italia, presentando le nuove caratteristiche della mail, le novità editoriali del sito di cui Claudio Semenza è il nuovo Editor in Chief, e l’offerta advertising della piattaforma pubblicitaria che, con 900 milioni di utenti nel mondo, è la seconda per dimensioni dopo quella di Google.
L’app mobile per la mail, che ha anche la caratteristica di essere agnostica e dunque utilizzabile da altri account, è stata ripensata in funzione della user experience mutata dalle dimensioni più grandi degli smartphone. Per facilitarne l’uso, il menu è stato spostato in basso per renderlo accessibile con una sola mano, mentre la inbox è organizzata “per sfruttare meglio occasioni e promozioni commerciali”, ha detto Sara Pellachin, Head of Ryot Studio Italia, considerato che il 95% delle mai arriva dalle aziende e solo il 5% è personale, personalizzando le priorità secondo una decina di categorie.
Le novità editoriali del sito italiano sono funzionali ad “amplificare gli interessi delle audience” con offerte di contenuto rafforzate, ha commentato Semenza. Partendo dalla conoscenza degli utenti – 7,3 milioni u.u./mese, il 49% donne e il 46% da mobile – sono state siglate alleanze con nuovi partner “per privilegiare la pluralità dei punti di vista” e creato un nuovo team editoriale cui collabora la cooperativa giornalistica Primopiano, aumentata la cura delle community social che dal 2020 sarà anche su Instagram, e avviato l’ascolto delle audience con sondaggi quotidiani mentre parte della home page è ‘popolata’ da un algoritmo che ne analizza la permanenza. Il lay-out è in funzione dell’uso sempre più mobile, mentre i video sono stati ulteriormente rafforzati con una squadra di 6 persone per produzioni originali: tra maggio e agosto le ‘video ad call’ monetizzabili sono così passate da 7,5 milioni a 24 milioni.
La piattaforma pubblicitaria si qualifica per l’offerta brand safe, ha aggiunto Lundari, le partnership con editori premium, la grande quantità di dati di prima parte (200 miliardi/giorno sulle property) utilizzabili per insight e targeting, con forte attenzione alla data privacy oltre che alla trasparenza della DSP “dove non ci sono black box e le metriche sono chiare”, ha aggiunto, con la possibilità di pianificare su tutti i canali, con un software per la segmentazione predittiva delle audience e le verifiche di Moat integrate e gratuite per investitori e agenzie. Tra i canali in crescita Lundari segnala audio, DOOH e TV connesse, mentre le aree che ottengono le migliori progressioni sono la musica – grazie all’accordo con Warner Music che riguarda tutte le inventory su YouTube –, native adv e branded content, cui è dedicato il polo creativo Ryot Studio, DSP, programmatic e, in prospettiva, l’extended reality, disponibile anche in Italia sebbene siano ancora pochi i player che possono usare questa funzionalità.