Gli investimenti cresceranno soprattutto per i mercati esteri, che godranno di 14,2 milioni di euro
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano nel 2023 stanzierà per azioni di marketing e comunicazione 34,2 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della domanda in Italia e all’estero. In particolare, una decisa accelerazione sarà rivolta al pilastro “Mercati esteri” del piano marketing, con investimenti per 14,2 milioni di euro (contro gli 11,9 milioni del 2022 e i 9 milioni del 2021), e i restanti 20 milioni saranno allocati negli altri sei pilastri legati ad attività orizzontali, allo sviluppo del marchio e alla campagna pubblicitaria in Italia.
Budget dunque in crescita rispetto ai 30 investiti quest’anno, come ci aveva raccontato a luglio il direttore marketing, comunicazione e sviluppo commerciale del Consorzio, Carlo Mangini (leggi l’intervista).
Ieri l’assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano si è riunita per l’approvazione del bilancio preventivo 2023 e delle leve di flessibilità del Piano Regolazione Offerta 2023-25.
La plenaria ha deliberato un bilancio record con 56,5 milioni di euro di ricavi. Sul totale, 17 milioni di euro andranno a coprire i costi di funzionamento del Consorzio, mentre le risorse destinate alle attività saranno, al netto di accantonamenti, ammortamenti e tasse, 39,5 milioni.
«Il 2023 sarà un anno molto importante, caratterizzato da grandi sfide», ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. «Per affrontare i problemi legati alle incertezze macroeconomiche causate dal conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie, la parola chiave sarà stabilità. Per ottenere questo obiettivo, sarà fondamentale fare squadra: dovremo infatti collocare sul mercato la produzione più alta della Dop, quella del 2021, riuscendo sia a mantenere il Parmigiano Reggiano a un prezzo concorrenziale, in modo che sia accessibile alle famiglie, sia a difendere la redditività delle aziende, che hanno già subito l’aumento dei costi di produzione. Pertanto, per sostenere e sviluppare la domanda, abbiamo previsto un piano articolato di investimenti in comunicazione e sviluppo domanda, soprattutto sui mercati esteri, quelli che negli ultimi anni hanno rivelato una potenzialità maggiore. Questa incertezza economica va governata insieme, passando dalla logica del singolo caseificio a quella del “noi” del Consorzio, per creare nuovi sbocchi di mercato e garantire il futuro della Dop».