Nel nostro paese sono il 57% coloro che dichiarano di non utilizzare smartphone e tv durante i pasti in casa. In Europa la percentuale è 43%. La ricerca di Nielsen rovescia anche alcuni pregiudizi generazionali, mettendo in luce come molti individui delle fasce d’età più mature stanno diventando fruitori assidui di tecnologia
Meno della metà degli europei (il 43%) dichiara di non utilizzare smartphone e tv durante i pasti in casa, mentre sono soprattutto quanti appartengono alle fasce di età centrali a non staccarsi dai device tecnologici durante pranzi e cene.L’Italia è tra i Paesi con la percentuale più alta (57%) di individui che dichiarano di non utilizzare la tecnologia durante i pasti, mentre francesi, olandesi e belgi sono quelli meno propensi a rinunciarvi (lo fanno solo il 20%, 27% e 30% rispettivamente).
Questo è quanto emerge dal Nielsen Global Generational Lifestyles Report realizzato su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi con l’obiettivo di comprendere come il sentiment dei consumatori varia in funzione dell’età.
Benché solo il 46% della Generazione Z (15-20 anni) e il 43% dei Millenials (21-34) in Europa abbiano dichiarato di non fare uso di mezzi tecnologici durante i pasti, sono addirittura di meno (42% e 41%) nelle due fasce successive. La Generazione Silent (65 e oltre) è quella più propensa a consumare i pasti senza tecnologia, tuttavia è così solamente per il 52%.
“I Millenials hanno la reputazione di rimanere incollati ai device tecnologici, ma sono i più maturi, rispetto ai giovani, a farsi attrarre da smartphone e tv mentre mangiano – sottolinea Terrie Brennan, EVP advertising solutions di Nielsen – Questo è un segnale del fatto che i consumatori di oggi stanno rovesciando i preconcetti generazionali e, di fatto, molti individui delle fasce d’età più mature stanno diventando fruitori assidui di tecnologia”.
Pregiudizi sull’utilizzo delle nuove tecnologie
I dati del report mettono altresì in discussione la polarizzazione giovani/anziani. In Europa le generazioni più giovani e quelle più anziane – Generazione Z e Silent – menzionano i giornali online come la fonte preferita di notizie in uguale misura (18%). Le fasce di età inferiori (15-20 e 21-34) sono più vicine alle web TV (16% vs 14%) e ai motori di ricerca (26% vs 23%) solamente di poco rispetto agli anziani.
Differenze più marcate sono state invece registrate in merito alla frequentazione dei social media. La Generazione Z (15-20 anni) ha citato l’utilizzo dei social sei volte in più (45%) rispetto agli over 65 (8%) come fonti privilegiate per avere notizie. Al contrario, le generazioni più anziane indicano giornali (38% vs 15%) e riviste (15% vs 7%) due volte tanto rispetto ai più giovani.
Brennan ha aggiunto: “Fatta eccezione per social media e stampa, le differenze generazionali per ciò che concerne le fonti di notizie preferite non sono quelle che ci si potrebbe aspettare. Mentre due terzi circa della popolazione europea sopra i 50 si rivolge al mezzo televisivo, anche la metà della generazione Z e il 46% di quella dei Millenials predilige lo stesso mezzo”.
Pregiudizi sulle attività di svago
Benché la generazione Z (20%) preferisca trascorrere il tempo libero giocando con i video game 10 volte in più della generazione Silent (al 2%), non si può tuttavia affermare che i primi siano ossessionati dalla tecnologia. I più giovani sono infatti propensi a passare il tempo libero con la famiglia e gli amici (29%), praticare sport (24%) e leggere (23%), piuttosto che giocare ai video game o usare i social network.
Brennan conclude: “Come le generazioni più mature stanno abbracciando la tecnologia in misura crescente, allo stesso modo un numero considerevole di giovani si sta rivolgendo ai passatempi tradizionali. Nonostante quindi le divergenze generazionali, nel momento in cui si affronta il tema delle tecnologie, il più delle volte si riscontrano similarità e non differenze”.