Ammette che sì, quello affidato a LinkedIn è un vero e proprio grido di dolore per la radio. Stefano Spadini, CEO di Havas Media Network ha “aspettato 48 ore prima di dire la mia sui dati d’ascolto relativi al primo semestre 2023 pubblicati da TER”, poi ha scritto di getto le sue riflessioni sulla ricerca.
“Da innamorato della radio, in tutte le sue forme, provo un certo disagio a vedere degli incrementi d’ascolto così roboanti”, continua definendo come “una mossa di brevissimo respiro” l’autopromozione sfrenata di cui si sono rese protagoniste tantissime emittenti.
Convinto che “la radio abbia ancora un ruolo centrale nella costruzione del rapporto brand-consumatore”, il CEO di Havas Media Network, contattato da BrandNews, aggiunge che “in un mondo ossessionato dai dati, dove tutto è misurabile o dà l’impressione di esserlo, non possiamo continuare ad avere una ricerca telefonica fatta due volte l’anno”.
Il valore del mezzo, continua, è indiscutibile e indiscusso, ma “non è per questi incrementi che sarà più facile per un’agenzia media sostenere il valore della radio”, dice ribadendo la necessità di alzare il livello e che è arrivato il momento di costituire un JIC. “La credibilità si costruisce con i fatti”, aggiunge.
Cosa è disposto a fare, allora? “Metto il mio tempo e le mie competenze a disposizione del settore, posso offrire il punto di vista dell’agenzia media, il cui ruolo è creare connessioni, e portare le domande e le sfide dei clienti”. Il primo a cui Spadini offre tutta la sua disponibilità è Federico Silvestri, da poco confermato alla presidenza TER.
Armida Cuzzocrea