Rapporto Coop 2022: gli italiani in allerta preparano le loro strategie per affrontare il grande freddo dei redditi

L’innovazione dell’offerta di prodotti a marchio Coop premiata dai consumatori nei primi due mesi dal lancio

L’anteprima digitale del Rapporto Coop 2022 fotografa gli italiani in allerta, pronti a preparare le loro strategie per affrontare il grande freddo dei redditi, temendo più pericoli che opportunità.

Redatta dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto di analisi di Nielsen e i contributi originali di Gs1- Osservatorio Immagino, Iri Information Resources, Mediobanca Ufficio Studi, Nomisma Energia, Npd, l’edizione 2022 ha anche coinvolto un campione di 1.000 persone rappresentativo della popolazione e coinvolto 860 opinion leader per misurare l’eccezionale cambiamento di scenario e comprenderne gli effetti sulla vita quotidiana degli italiani.

La nuova austerity. Lavorare non basta più – 1 dipendente su 4 è sotto la soglia del salario minimo -: in Italia il costo della vita è pari a quello in Germania, ma i tedeschi guadagnano il 33% in più degli italiani, ha spiegato Albino Russo, direttore generale Ancc-Coop. Sulla base delle risposte raccolte, i consumatori si preparano a ridurre gli sprechi e a fare una spesa più accorta, a rinviare spese programmate e tagliare il superfluo, con qualche rinuncia. L’Italia del 2022 si scopre a conti fatti un Paese più vulnerabile con la classe media sempre più in difficoltà, una parte che rimane indietro e tra cui cresce rabbia e irritazione.

Riduzione selettiva. Il carrello costa di più, ma la riduzione della spesa sarà selettiva: prodotti premium, marche leader – ma non tutte – cibo etnico e free from usciranno dal carrello dove lasceranno più spazio alle marche del distributore e a una sorta di “identità alimentare” fatta di tradizione, localismo e italianità.

Futuro a tinte fosche anche per il retail, schiacciato tra aumento dei costi e difficoltà dei consumatori. Fino a ora, ha detto l’AD Maura Latini, Coop ha caricato sui consumatori solo il 3,3% di inflazione a fronte di un aumento medio dei listini del 10%, anche grazie al successo della prima fase del progetto che riguarda i prodotti a marchio.

I dati confermano la forza del progetto: nei primi 2 mesi e mezzo di presenza a scaffale di 1.000 prodotti, nuovi e/o rinnovati, Coop ha misurato per il segmento della prima colazione un incremento della quota di mercato del prodotto a marchio a quantità dell’8,3% passando quindi dal 23.6% al 31,9%, mentre gli aperitivi sono cresciuti dell’88% a volume e del 5% di quota. La strategia ‘Una buona spesa’ lanciata 3 anni fa continua, ha detto Latini, confermata dai dati che emergono anche dal Rapporto Coop 2022.

Defiscalizzazioni e chiusure. Mauro Pedroni, Presidente di Coop Italia e di Ancc-Coop, chiede al governo la defiscalizzazione dei prodotti di base – come già aveva fatto il presidente UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi, nel corso dell’Assemblea di luglio – e aiuti per i crescenti costi energetici anche alla distribuzione. Quanto alle chiusure la domenica, per Pedroni non se ne parla, mentre si sta ragionando su riduzione di orari (“ma chiediamo flessibilità”), illuminazioni e temperature, rivedendo la catena del freddo per recuperare risparmi.

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Rapporto Coop 2022: gli italiani in allerta preparano le loro strategie per affrontare il grande freddo dei redditi ultima modifica: 2022-09-09T11:24:07+02:00 da Redazione

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