Nel 2020 gli acquisti online di prodotto dei consumatori italiani varranno 22,7 miliardi di euro con una crescita annua del +26%, 4,7 miliardi in più rispetto al 2019: l’incremento in valore assoluto è il più alto di sempre
Evento organizzato osservando l’evolversi dell’emergenza sanitaria, l’Osservatorio eCommerce B2c della School of Management del Politecnico di Milano ha fatto il punto sulla ‘svolta’ online dei retailer italiani, una tendenza già in atto, ma con un ritmo lento che è stato accelerato improvvisamente dalla crisi covid-19. L’Osservatorio, presentato ieri, mostra un’accelerazione sull’online da parte dei retailer italiani mai vista prima e lo sblocco di investimenti trattenuti per troppo tempo.
Le prime stime parlano di un valore dell’eCommerce solo prodotto pari a 22,7 miliardi di euro, in crescita del +26% rispetto al 2019, con l’incremento più alto di sempre.
Crescono i settori più maturi, anche se con ritmi più contenuti, come elettronica di consumo (6 miliardi, +18%), abbigliamento (3,9 miliardi, +21%) ed editoria (1,2 miliardi, +16%), e crescono più velocemente i comparti emergenti come food & grocery (2,5 miliardi di euro, +56%) e arredamento & home living (2,3 miliardi, +30%). Le stime saranno aggiornate nei prossimi mesi, in vista del convegno finale in calendario il 13 ottobre, ma le tendenze sono tracciate, prima fra tutte la fine della dicotomia tra online e offline.
“Tra le poche certezze, ci sono la vicinanza che i canali online e fisico stanno dimostrando con forza e il ruolo indispensabile che l’eCommerce sta svolgendo per la ripresa del commercio e dei consumi”, ha detto Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio, sottolineando gli investimenti per potenziare il canale digitale e favorire modalità di vendita fondate sull’integrazione tra esperienze on e offline, a cominciare dal click&collect che registra una crescita del +350% e piace tanto ai merchant quanto ai consumatori.
Le iniziative messe in piedi durante l’emergenza sono molte e non hanno riguardato solo i grandi retailer, tanto che l’incidenza dell’eCommerce B2c sul totale vendite Retail passa dal 6% all’8%. “Uno sforzo encomiabile”, ha commentato Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio, che non sparirà alla fine dell’emergenza: rimarranno gli investimenti in tecnologia, l’ottimizzazione dei processi e le esperienze. Rimarrà anche la consapevolezza della necessità di sviluppare un canale eCommerce completamente integrato con l’esperienza fisica – come dimostra l’ingresso delle dotcom nel canale fisico, vedi i primi negozi di Tannico e Cortilia – come chiede il consumatore, un approccio non più tattico all’omnicanalità.
Le innovazioni hanno riguardato anche il marketing, con l’incremento degli investimenti in ottica multipiattaforma passando da logiche di conversion a logiche di brand awareness, l’uso di nuovi formati pubblicitari come addressable TV, audio advertising, DOOH e shoppable content, la sperimentazione nell’utilizzo dei dati degli utenti non solo in logica di distribuzione della campagna, ma anche per guidare la cretività, il ricorso a tecnologie come AR e VR per provare il prodotto prima di acquistarlo.
Cosa manca? Per Mangiaracina e il team dell’Osservatorio mancano ancora una revisione dell’organizzazione e della cultura aziendale e la creazione di competenze, mentre tutto il retail italiano, anche quello di prossimità, sta recuperando la consapevolezza di un nuovo ruolo per i negozi fatto di vicinanza, consulenza, aggregazione.