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L’IA è la massima priorità e il più grande affanno per i marketer italiani secondo il Salesforce State of Marketing

Da nove edizioni, il Salesforce State of Marketing si occupa di capire l’impatto della tecnologia su chi si occupa di marketing, raccogliendo in 29 paesi le risposte di 4.800 addetti ai lavori, di cui 250 in Italia.

L’ultima rilevazione, presentata ieri a Milano, dice che l’IA generativa è la massima priorità e, al tempo stesso, il più grande affanno per i marketer italiani. I quali hanno come primo obiettivo la capacità di coinvolgere i consumatori in tempo reale, seguito da costruzione e mantenimento della fiducia, misurazione del ROI e creazione di un customer journey il più inclusivo possibile.

“La promessa dell’IA è grande, ma il percorso per realizzarla richiede un impegno continuo”, ha spiegato Gianluca De Cristofaro, Head of Digital di Salesforce per l’Italia, nuovo ruolo creato lo scorso anno proprio dopo l’ingresso prepotente dell’IA. Nella classifica delle priorità dei marketer italiani entra anche, al quinto posto, la difficoltà di trovare talenti, tema cui Salesforce ha dedicato una piattaforma di formazione in formato gamificato, gratuita per i suoi clienti, compresi alcuni corsi sull’IA generativa.

Le nuove tendenze che emergono dalla ricerca, per quanto riguarda l’Italia, mostrano che le aziende hanno il problema di connettere dati da molteplici fonti, operazione che sta diventando più critica con la promessa dismissione dei cookie di terze parti e lo sviluppo dell’IA. Il 60% dei rispondenti dice di avere accesso ai dati in tempo reale per eseguire una campagna di marketing, ma solo il 35% è pienamente soddisfatto delle proprie capacità (contro il 41% della media globale) nell’unificare le fonti e il 60% ha bisogno del team IT per farlo. Solo il 34% si dice soddisfatto della fidelizzazione (B2C), tema che ricorre ai primi posti nelle preoccupazioni delle aziende, mentre l’aumento delle fonti dati ne rende più complessa la gestione e l’uso. Per di più, nel nostro paese 1 marketer su 4 è preoccupato di perdere il proprio lavoro, sostituito dall’IA.

IA e sicurezza. Secondo la ricerca, la sicurezza dell’IA è una preoccupazione importante per i marketer italiani e Salesforce, nel corso della presentazione, ha ribadito più volte il processo di anonimizzazione che permette di utilizzare l’IA per la personalizzazione senza “nutrire” di dati personali i LLM. In Italia 7 marketer su 10 dice di star già sperimentando o implementando l’IA nei flussi di lavoro, mentre i tre casi d’uso più popolari dell’IA applicata al marketing nelle aziende italiane sono gestire le migliori offerte in tempo reale, prevedere il comportamento di clienti e prospect, automatizzare le interazioni con i consumatori, generare contenuti e automatizzare l’integrazione dei dati.

Personalizzazione in progress. Il 57% dei rispondenti in Italia dice di applicare la personalizzazione dei messaggi lungo tutto il customer journey su una serie di canali che va da un massimo di 6 a un minimo di 3, con l’email marketing che rimane al primo posto, e con molti marketer che vanno oltre le segmentazioni generali del pubblico, come geolocalizzazione o età.

Strategie. Il CRM rimane il core business di Salesforce, ma stanno crescendo anche gli investimenti su dati e IA, con una definizione del perimetro di CRM molto estesa per comprendere qualsiasi cosa che permette di interagire con il cliente.

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L’IA è la massima priorità e il più grande affanno per i marketer italiani secondo il Salesforce State of Marketing ultima modifica: 2024-07-04T10:19:30+02:00 da Redazione

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