La marca del distributore raggiunge una quota di mercato del 20,8%. I retailer hanno contribuito ad assorbire l’aumento dei prezzi al consumo

L’aggiornamento dello studio di The European House-Ambrosetti per ADM – Associazione Distribuzione Moderna sul valore del settore della distribuzione e la marca del distributore

Un ruolo di “calmiere sociale” quello delle aziende della distribuzione, che hanno contribuito ad assorbire l’aumento dei prezzi per un valore di 3,9 miliardi di euro, consentendo un risparmio medio per famiglia fino a 77 euro al mese. A dirlo è il position paper ‘L’Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico della Distribuzione Moderna’, realizzato da The European House-Ambrosetti per ADM – Associazione Distribuzione Moderna, di cui è stata presentata un’anticipazione in vista dell’edizione 2023 della fiera Marca by BolognaFiere 2023, in programma a Bologna il 18-19 gennaio.

Secondo lo studio, il settore distributivo italiano è responsabile dell’80% degli acquisti attraverso una rete di 25mila punti vendita. Su 600 miliardi di euro di fatturato complessivi della filiera agroalimentare (50 miliardi dei quali derivanti dall’export), 155 miliardi sono generati dalle aziende retail, con un valore aggiunto diretto di 25,6 miliardi.

La Distribuzione Moderna contribuisce al valore aggiunto italiano per oltre 52 miliardi di euro: direttamente (25,6 miliardi), indirettamente (21,3 miliardi), cioè derivante dalle filiere di fornitura e subfornitura, e grazie al valore indotto (5,2 miliardi) generato dagli occupati e nelle filiere attivate. Complessivamente la Distribuzione Moderna ha circa 440mila occupati diretti (+3,1% vs 2019) e sostiene una rete di 3,3 milioni di addetti, considerando anche le filiere attivate, ed è il 6º settore economico su 245 in Italia per crescita occupazionale dal 2013, con un aumento di oltre 58mila occupati.

La Marca del Distributore (MDD) occupa sempre un ruolo chiave nello studio annuale commissionato da ADM.

La survey, condotta tra alcuni dei principali business leader del settore e delle aziende MDD partner e basata sui dati messi a disposizione da IRI, attribuisce alla MDD un fatturato a fine 2022 pari a 12,8 miliardi di euro (+9,4% rispetto al 2021) con una quota di mercato del 20,8%, quasi raddoppiata rispetto al 2003. Secondo The European House – Ambrosetti, la MDD ha avuto un ruolo determinante nel contenimento dei prezzi al consumo e ha anche consentito un effetto di democratizzazione della spesa alimentare, coniugando la convenienza all’elevata qualità e a un approccio sempre più sostenibile, come confermato dal 72% dei consumatori (da survey IPSOS ai consumatori italiani, 2022).

Dall’analisi dei bilanci di 651 aziende espositrici a Marca, emerge che tra il 2013 e il 2021 le aziende MDD partner hanno avuto performance migliori rispetto alla media dell’industria alimentare e, secondo la survey realizzata da The European House – Ambrosetti e somministrata, in collaborazione con BolognaFiere, agli MDD partner espositori a Marca 2023, la tendenza si conferma per l’anno appena concluso: 7 aziende su 10 dichiarano un aumento di fatturato, di cui il 27,1% in un range tra il 10-20% e il 24,1% tra il 20-30%.

Questo grazie anche alle relazioni di lungo periodo instaurate con le aziende della Distribuzione Moderna: oltre un terzo del campione dichiara di avere contratti di collaborazione superiori agli 8 anni.

SCARICA LO STUDIO

La marca del distributore raggiunge una quota di mercato del 20,8%. I retailer hanno contribuito ad assorbire l’aumento dei prezzi al consumo ultima modifica: 2023-01-17T12:22:19+01:00 da Redazione

Related posts