Initiative analizza l’influencer marketing con una ricerca e la mappatura behavioural dei creator

L’agenzia di Mediabrands presenta il report “State of Creators: l’era della consapevolezza”

Initiative analizza l’influencer marketing con una ricerca e la mappatura behavioural dei creator

Initiative ha analizzato l’evoluzione dell’influencer marketing nell’ultimo report dell’Osservatorio Stand Out in Culture intitolato “State of Creators: l’era della consapevolezza”.

La ricerca quali-quantitativa è stata svolta su un campione rappresentativo della popolazione italiana e attraverso interviste in profondità: il report mostra come sia evoluto il potere di coinvolgimento degli influencer e la richiesta nei loro confronti di agire per creare un mondo migliore.

Da un lato, gli italiani, considerano la capacità degli influencer/creator di “farsi seguire”, come un mezzo per portare milioni di persone a contribuire a cause sociali, in un’ottica quasi benefica verso la società (56%), dall’altro però, percepiscono il rischio che temi così importanti siano banalizzati e potenzialmente trattati con troppa superficialità (59%).

L’opinione delle generazioni poi risente del gap culturale tra i giovanissimi nativi digitali, praticamente coetanei degli stessi social, e la generazione baby boomer, più scettica rispetto a questo mondo.

Nell’analisi di Initiative emerge che, in media, gli italiani trascorrano almeno un’ora al giorno fruendo dei contenuti di influencer e creator. Per il 17% del campione totale, le community social sono contesti in cui sentirsi in confidenza e meno inibiti, luoghi virtuali in cui l’interazione viene vissuta alla pari. Viaggiare (34%) e cucinare (33%) sono le passioni per cui si cerca maggiore ispirazione seguendo influencer/creator.

LE CHIAVI DEL SUCCESSO

L’aspetto cruciale per gli influencer è nella loro stessa autorevolezza: l’importante è trasmettere e mostrare coerenza tra la loro immagine/i loro interessi e il brand con cui scelgono di collaborare (39%). Nonostante il 41% degli italiani dichiari di percepire gli influencer come “finti”, questo sembra non inficiare il risultato del loro lavoro, tanto che sono in grado di spingere le persone a cercare maggiori informazioni (31%) e a considerare prodotti a cui prima non avevano pensato (32%).

Analizzando approfonditamente le motivazioni che spingono le persone a seguire e scegliere creator e influencer, Initiative ha costruito, attraverso un’analisi di profilazione avanzata, 7 cluster che mappano gruppi attitudinali in relazione alle aspettative verso la tipologia di contenuto ricercato (utile vs emozionante) e alla necessità di fruizione (approfondimento vs. leggerezza e divertimento).

I 7 cluster rappresentano un importante punto di riferimento per la definizione del ruolo dell’influencer marketing all’interno delle strategie di comunicazione e della selezione, utilizzo e taglio da dare alle diverse attività.

Tra i principali cluster figurano: i “Pov Explorer”, spesso genitori, cercano rassicurazione e approfondiscono temi per loro rilevanti, risultando particolarmente affini ai social più “istant”; i “Self challenger”, giovani curiosi alla ricerca di novità e spunti per progettare il proprio futuro, ispirati da contenuti e challenge di influencer/creator a cui sono particolarmente affezionati; i “Wow Seeker” sono interessati a contenuti di lifestyle, moda e viaggi, attratti da attività e argomenti inconsueti e dalla vita di influencer fuori dal comune.

Initiative analizza l’influencer marketing con una ricerca e la mappatura behavioural dei creator ultima modifica: 2023-06-05T09:13:34+02:00 da Redazione

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