I dati in un nuovo report di IAB che studia la tendenza anche in Francia, Germania, Spagna e UK
Nei principali paesi europei il programmatic sta diventando sempre di più una funzione gestita all’interno delle aziende e l’Italia non sfigura nel confronto con paesi tradizionalmente più evoluti.
Il programmatic in-housing è la tendenza studiata da un nuovo report pubblicato da IAB sponsorizzato da Accenture Interactive: in media l’86% delle aziende – 950 i rispondenti decisori di investimenti media intervistati da Ipsos MORI Omnibus Survey lo scorso marzo, rappresentativi delle 16 principali categorie merceologiche – in Francia, Germania, Italia, Spagna, Italia e Uk ha portato del tutto o in parte la funzione all’interno.
L’Italia è esattamente in media, con l’86%, di cui il 45% ha internalizzato tutto mentre il 41% l’ha fatto in parte, poco sotto la Germania (89%), Francia e Uk (88%) e sopra la Spagna (78%).
Lo studio vede l’in-housing come un fattore di crescita, favorita dal controllo dell’azienda sui propri investimenti, anche oltre il solo display verso search, contenuti e social. Sottolinea però anche il problema di reperire le risorse giuste, alla cui carenza sopperiscono le agenzie media, e la difficoltà di concepire e gestire internamente pianificazioni cross-mediali.
Sopra la media europea del 65% anche il numero di brand italiani che acquista pubblicità in programmatic: lo fa il 72% contro il 48% di quelli tedeschi, il cui utilizzo è limitato dai timori sulla privacy. A tal proposito, anche nel nostro paese è stato ben accolto il regolamento sulla privacy GDPR che ha influito relativamente sulla perdita dei dati (26%) ma ha anche migliorato sensibilmente la loro qualità (71%).
Qui il report tradotto (così e così) in italiano e le tavole.