I progressi dell’Italia digitale nel DESI corrono sulla connettività, ma sono frenati sul terreno delle competenze

Adeguato per rispecchiare le principali iniziative europee che avranno un impatto sulla trasformazione digitale dell’UE nei prossimi anni (il Recovery And Resilience Facility e il Digital Decade Compass), il Digital Economy and Society Index (DESI) 2021 – relativo ai dati del 2020 – colloca l’Italia al 20mo posto tra i 27 stati membri dell’UE, in progresso rispetto all’anno precedente, ma più vicina ai paesi dell’Europa dell’Est che alle economie più avanzate.

Con un punteggio di 45,5 (la media europea è di 50,7) l’Italia ha fatto passi avanti in termini di copertura e diffusione della connettività veloce, ma resta sempre in ritardo sulle competenze digitali, di base e avanzate. Sarà d’aiuto il PNRR che destina 48 miliardi alla transizione digitale, anche con misure per migliorare le competenze digitali di base della popolazione e riqualificare la forza lavoro, e infatti l’Indice mette in evidenza la necessità di destinare le risorse economiche proprio per accelerare sul ‘capitale umano’.

La banda larga fissa arriva al 61% delle famiglie italiane (media UE 77%) e la copertura della banda larga veloce è al 93% contro la media UE dell’87%. La copertura del 4G è allineata a quella europea e la preparazione al 5G è addirittura superiore (60% vs 51%), ma copertura è ferma all’8% delle zone abitate. L’Italia ha anche un indice dei prezzi della banda larga superiore alla media UE. Con 6,7 miliardi per la connettività nel PNRR i piani di copertura sono definiti “ambiziosi” dal DESI, a cominciare dalla fornitura di almeno 1 Giga in download nelle zone cosiddette a fallimento di mercato.

PMI digitali. Il 69% delle PMI ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale, ben al di sopra della media UE (60%): a far schizzare l’indice in altro è soprattutto la fatturazione elettronica nel 95% delle imprese, contro una media UE del 32%. Le imprese italiane sono indietro nell’uso dei big data per prendere decisioni (9% vs 14%), ma più avanti sul Cloud (38% vs 26%) e hanno fatto qualche progresso sull’ecommerce: l’11% delle PMI vende online (contro il 17% della media UE), il fatturato da commercio elettronico è il 9% del totale (vs 12% della media), mentre il 6% delle PMI effettua vendite cross-border (contro l’8% della media). Per sostenere la digitalizzazione delle imprese il PNRR stanzia 12,8 miliardi cui se ne aggiungono altri 5,1 per la diffusione di tecnologie avanzate: la gran parte andrà alla Transizione 4.0.

In ritardo l’accesso ai servizi pubblici digitali, che pure a causa della pandemia è passato dal 30% degli utenti internet nel 2019 al 36% nel 2020, ma resta lontanissimo dalla media UE del 64%.

SCARICA IL REPORT ITALIA

I progressi dell’Italia digitale nel DESI corrono sulla connettività, ma sono frenati sul terreno delle competenze ultima modifica: 2021-11-16T10:36:13+01:00 da Redazione

Related posts