Per il terzo anno consecutivo GroupM Research&Insight ha condotto una ricerca sul rapporto e le aspettative degli italiani nei confronti della kermesse canora, al via dal 2 marzo
Quest’anno il legame degli italiani con il Festival di Sanremo è ancora più forte, perché più forte è il rapporto con la musica. Parola di GroupM Research & Insight che per il terzo anno consecutivo ha condotto un’indagine sull’evento, in programma dal 2 al 6 marzo.
Il Festival di Sanremo arriva proprio quando la lunga assenza di eventi live ha reso lo spettatore desideroso di assistere a uno show di questa portata. Colma quindi una mancanza e per il 39% degli intervistati è l’edizione più attesa di sempre.
La situazione attuale sembra non avere alcun impatto negativo sulle intenzioni degli italiani a guardare l’edizione 2021 del Festival, anzi: tra gli intervistati (1.000 italiani di età superiore ai 16 anni, che hanno guardato il Festival almeno una volta nella vita e che non si dichiarano hater) 9 persone su 10 dichiarano che lo guarderanno, seguendolo in diretta su Rai 1. La metà di loro pensa di guardare tutte e cinque le puntate per non perdersi nulla di ciò che accadrà sul palco e godersi a pieno l’opportunità di assistere a questo spettacolo.
IL PUBBLICO – La GenX continua ad essere il pubblico più fedele, ma tra gli affezionati si contano sempre più Millennials e i Baby Boomers si riavvicinano al Festival incuriositi dalle novità musicali presenti sul palco dell’Ariston.
Per i Millennials è ormai diventato un evento iconico, che consente a un’ampia fetta di pubblico di ascoltare pezzi nuovi, sempre più rappresentativi del cambiamento musicale in atto e ormai non più rivolti solo a un pubblico di nicchia. I Baby Boomers, dopo essersene allontanati sentendosi meno rappresentati da questo graduale cambio di rotta, hanno cominciato ad apprezzare la capacità del Festival di saper evolvere stando al passo con i tempi.
Solo in pochi dichiarano che non lo guarderanno (il 14% del totale intervistati), e a guardare le motivazioni espresse, sembra che questi siano tuttora ancorati a un percepito «polveroso» del Festival ormai ampiamente superato.
Il 93% degli intervistati è convinto che quest’anno il Festival sarà migliore o comunque all’altezza delle passate edizioni (vs 84% dell’edizione 2020). In tanti quindi consiglieranno ad amici e parenti di guardarlo (68%), molti di più rispetto allo scorso anno (59%).
LA PRESENZA DEI BRAND – Lo spettatore del Festival di Sanremo è consapevole che in diversi momenti del programma sono presenti iniziative di comunicazione delle marche che contribuiscono a sostenerlo con i propri investimenti pubblicitari e a renderlo un evento prestigioso.
Questo, insieme al coinvolgimento che genera l’evento, rendono lo spettatore del Festival ricettivo e ben disposto alla presenza dei brand: il 74% dichiara che solitamente nota le iniziative di comunicazione, e il 76% le trova di proprio gradimento (opinione espressa anche dai più giovani).
Sanremo continua a essere dunque un valido contenitore a disposizione degli inserzionisti. E sono tanti i Settori che vengono considerati adatti a essere presenti all’interno del Festival di Sanremo con le loro iniziative di comunicazione (Fashion, Telco, Automotive e Travel primi su tutti).
L’impatto delle iniziative di comunicazione è piuttosto trasversale sulle diverse fasi del funnel, ma l’upper e il medium funnel sono quelle sulle quali lavorano maggiormente: il 40% dichiara che uno spot inserito nel “contenitore Sanremo” li aiuta a conoscere una nuova marca o prodotto, mentre per il 35% contribuisce a fornirgli informazioni dettagliate su di essi.
IDENTIKIT DEL CONSUMATORE – L’82% di chi solitamente guarda il Festival è responsabile per gli acquisti alimentari e ben 6 su 10 sono Decisori di Acquisto di almeno 10 categorie merceologiche (tra le quali GDO, Fashion, Telco, Automotive e Travel).
In termini di orientamenti d’acquisto il 42% si definisce Brand Loyal («Se trovo una marca di cui mi fido, tendo a riacquistarla»), il 37% Made in Italy Lover («Cerco marche e prodotti di origine italiana»), 30% Sustainability Sensitive («Cerco marche e prodotti che rispettano l’ambiente»). Questi elementi rappresentano anche i principali driver d’acquisto per la maggior parte delle categorie di prodotto.