L’indagine ha indicato un chiaro interesse verso soluzioni aumentano l’efficienza, come ridurre gli intermediari e i passaggi tra buyer e inventario, ottenendo al contempo anche una riduzione delle emissioni
FreeWheel, società di Comcast e piattaforma tecnologica globale per il settore della pubblicità video premium, nell’indagine volta a scoprire le priorità di spesa e gli obiettivi di marketing delle agenzie e degli inserzionisti per il 2025, ha scoperto che la maggior parte dei marketer monitora l’impatto ambientale delle campagne pubblicitarie digitali.
Realizzata in collaborazione con CoLab Media Consulting, la ricerca ha coinvolto 500 decision-maker o influencer di marketing in Italia, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna (EU5), equamente suddivisi tra pubblicitari e agenzie.
L’indagine ha rivelato che quasi il 60% dei professionisti intervistati dichiara di monitorare l’impatto delle emissioni di carbonio generate dalle proprie attività di marketing digitale, con il Regno Unito (62%) e la Germania (61%) in testa al gruppo. In particolare i marketer sono apparsi intenzionati ad esplorare gli aspetti sia operativi che tecnologici della distribuzione degli annunci per aumentare l’efficienza.
Il 66% ha dichiarato che è importante o molto importante ottimizzare e ridurre gli intermediari coinvolti nelle transazioni pubblicitarie e considerano la Supply Path Optimization (SPO), ovvero la ricerca del percorso più breve tra buyer e acquisizione dell’inventario, come un modo per ridurre l’impatto delle emissioni di carbonio delle campagne pubblicitarie.
Dunque una maggiore attenzione all’efficienza non solo consente ai pubblicitari di ottenere di più dai loro budget di marketing, ma riduce anche l’impatto ambientale. Il 59% ritiene inoltre che la pubblicità sostenibile sia importante per la propria attività, rispetto all’edizione del 2020 dello studio la priorità è diminuita da quota 77%. Un’evoluzione spiegabile con il difficile clima economico in Europa che sta spingendo i professionisti di marketing ad ottenere di più con meno risorse.
Tra i settori merceologici, quelli che considerano la pubblicità sostenibile più importante sono media e intrattenimento (73%), viaggi e il turismo (73%) e i prodotti di largo consumo (70%); i marketer di questi settori sono anche i più ottimisti riguardo a un aumento della spesa netta di marketing nel 2025.
Il 47% dei marketer ha fissato una data per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio o net zero. Tra di loro, il 59% ritiene di poterlo raggiungere entro i prossimi cinque anni. Studi precedenti hanno indicato che l’85% prevede di raggiungere l’obiettivo alla fine di questo decennio, un dato che indica come, nonostante la sostenibilità sia vista come una priorità minore, i marketer siano ancora molto allineati con i loro obiettivi. Un quarto inoltre ha fissato obiettivi Science-Based, in linea con l’iniziativa SBTi, per raggiungere gli obiettivi di emissioni Scope 1, 2 e 3, e quindi sta esaminando l’intera catena del valore – un probabile sforzo per identificare e coinvolgere gli intermediari nella Supply Path Optimization.
“L’indagine evidenzia un approccio alla sostenibilità sempre più ponderato e realistico, che tiene conto sia delle sfide della sostenibilità sia delle opportunità di ottimizzazione”, ha commentato Emmanuel Josserand, Senior Director, Brand, Agency, and Industry Relations di FreeWheel. “La collaborazione con i partner del settore e la continua innovazione delle tecnologie pubblicitarie sono essenziali per il futuro della sostenibilità nella pubblicità. In definitiva, il percorso da seguire richiede l’integrazione strategica della sostenibilità in ogni aspetto delle operazioni di marketing”.