Nonostante gli sforzi e l’impegno promesso dallo stesso Mark Zuckerberg nella lotta contro la disinformazione, su Facebook continuano a impazzare bufale e professionisti della manipolazione.
Lo rileva uno studio riguardante l’Italia pubblicato ieri da NewsGuard, startup attiva nel monitoraggio della qualità dell’informazione online finanziata in buona parte da Publicis Groupe.
NewsGuard ha già analizzato le principali fake news riguardanti l’emergenza covid-19 e stavolta si è soffermata su una decina di pagine chiamate appropriatamente, come nel caso del virus, ‘super-diffusori’: Semplicemente Charlie con oltre 2 milioni di fan, Luxury fashion con 1,7 milioni, Ti amo, però…, Un pensiero unico tu, Una favola nel cuore, I pensieri folli di due sognatori, La vita, Il nettare dell’amore, Nel cuore delle donne, Il mondo di Nelly.
Si tratta di pagine con un folto seguito – complessivamente oltre 5,5 milioni di utenti – apparentemente innocue, che pubblicano aforismi, foto di animali e bambini, e che tra un ‘buongiornissimo’ e un gattino postano link provenienti in particolare da siti come viralmagazine.it e fanmagazine.it, fucine di fake.
In pratica attirano gli utenti più indifesi e probabilmente meno digitalmente smaliziati con contenuti innocenti, salvo poi propinare loro notizie tipo che l’acqua e limone farebbero passare il covid, del governo che avrebbe impedito di fare i tamponi sui migranti e che il coronavirus sia stato creato dalla Cina, nascosto in un laboratorio di Wuhan con la complicità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e poi diffuso nel mondo.
Riguardo queste pagine Facebook non fornisce alcun avvertimento, fact-checking, o link a fonti più credibili, come promesso in passato, e nemmeno permette di sapere chi le abbia create. La funzione ‘Trasparenza’ non fornisce infatti nessuna indicazione utile. Contattati da NewsGuard, i gestori delle pagine non hanno dato segni di vita. La palla, a questo punto, passerebbe alla piattaforma con misure più efficaci.
